lunedì 16 aprile 2018

Fratellanza

Metà aprile e Anita ha quattro settimane.
Il tempo va velocissimo e non me ne rendo conto, mi sembra impossibile che lei abbia già due mesi e che Cesare tra un mese compia tre anni.
Finalmente è arrivata la primavera, e con lei l'agognato sole, le giornate più lunghe, i giardinetti, i gelati...la nostra vita scorre serena, faticosa e impegnativa ma serena. 
Anita pesa già 5,5 kg, cresce, ma soffre spesso di coliche, di rigurgiti e ancora non sa tanto bene gestire il flusso di latte troppo abbondante: si strozza, tossisce, si stacca dal seno e piange disperata.
A questo proposito ho deciso di portarla dall'osteopata: all'associazione dei genitori che frequento ce n'è una molto brava una volta al mese, e ho già preso appuntamento per lunedì prossimo. 
L'osteopatia pediatrica in Italia non è molto conosciuta, ma in Francia e in Svizzera l'osteopata è presente in sala parto per intervenire soprattutto nei parti molto difficili e nei cesarei. Però so che anche i parti molto molto veloci, come quello di Anita, possono causare piccoli traumi ai neonati che poi si manifestano con vari disturbi (come appunto le coliche o i disturbi intestinali), perciò si considera molto funzionale un trattamento di osteopatia il prima possibile. Vediamo se sarà utile anche nel nostro caso!
La nostra cucciola comunque è bella vispa, e come suo fratello si è dimostrata fin da subito una bimba ad altissimo bisogno di contatto.
Dorme solo addosso o accanto a me, oppure in fascia, vuole stare sempre in braccio e odia la macchina dove è obbligata a stare nell'ovetto.
In tutto e per tutto come Cesare, a parte che forse mi sembra un pochino più paziente di lui, e quando la metto nella sdraietta da sveglia sta tranquilla a guardarsi intorno almeno per cinque minuti.
Io comunque ho molte meno aspettative rispetto al primo figlio: una volta capito che tipo è, mi sono subito rassegnata e la assecondo, senza stressarci troppo nè io nè lei.
E poi piace anche a me addormentarmi accanto ai miei due cuccioli (separati solo dal cuscino da allattamento, per evitare che Cesare possa farle male involontariamente muovendosi nel sonno), ascoltare nel buio i loro respiri regolari e sopratutto svegliarci tutti insieme la mattina.
Cesare ha preso l'abitudine di addormentarsi con la testa il più possibile vicina a quella della sorella, e appena si sveglia la mattina chiede, ancora mezzo addormentato:" Dov'è Anita?" e allunga la mano per accarezzarla o le dà un bacino di buongiorno.
Il nostro super letto a quattro piazze viene  quindi sfruttato molto nella sua parte centrale, dove in pratica dormiamo tutti e quattro, anche se ultimamente Cesare preferisce il lettino piccolo. 
D'altronde siamo io e Carl per primi i coccoloni, era scontato che lo fossero anche i nostri figli!
In questo modo inoltre dormiamo bene, Anita ormai si sveglia pochissimo, giusto il tempo di muoversi un pò e fare qualche rumorino e io la attacco subito al seno così ci rimettiamo a dormire entrambe. Spesso la mattina non mi ricordo nemmeno quante poppate ha fatto, se due, tre, o quattro...Anche Cesare e Carl dormono beati, e i risvegli notturni di Cesare sono fortunatamente finiti, almeno per ora.
Anita è una grande curiosona, osserva tutto ciò che ha intorno e ha iniziato a fare i suoi primi sorrisi sdentati: al suo amato fratellone, alla Tata Fotografa, ai Nonni, al papà e infine anche a me!
Cesare è comunque il suo preferito in tutto e per tutto: quando sente la sua voce si eccita e inizia a guardarsi intorno per cercarlo, e agita le braccine come se volesse prenderlo. Quando finalmente lo trova nel suo spazio visivo lo guarda con attenzione e segue ogni suo movimento affascinata.
Cesare dal canto suo di solito è felice di tutta questa adorazione, anche se non sempre le dà molta importanza. Passiamo da momenti in cui la coccola e la bacia, ad altri in cui la ignora volutamente. Infine se è di cattivo umore si infastidisce col suo pianto, mi dice di darle il latte oppure urla di rabbia se lei non sta zitta. 
In generale sono più i momenti positivi comunque, e anzi spesso mi meraviglio della sua pazienza: quando Anita ha le coliche serali lui sopporta il suo pianto senza protestare,e anche il fatto che io devo dondolare lei mentre gli leggo il libro per addormentarsi..addirittura regge lui il libro e la lucetta, poverino! A volte dice solo:" Mamma, ma io voglio che stai vicino a me!", allora gli spiego che lo capisco, che purtroppo Anita ha mal di pancia e faccio quello che posso per stare vicino a entrambi. Lo ringrazio sempre anche per la sua pazienza e il suo aiuto. 
Ovviamente non è che mio figlio sia un angelo, è un normalissimo bambino di due anni e undici mesi: capricci, urli, rotolamenti per terra quando riceve un no sono all'ordine del giorno. Soprattutto è diventato faticoso il momento del sonnellino pomeridiano: non vuole mettersi a letto, scappa di qua e di là, urla che non vuole dormire. A volte ci rinuncio esausta e non dorme, anche se poi arriva alla sera nervosissimo e intrattabile. 
Ci sono stati pomeriggi in cui mi sono data della stupida per non avergli fatto fare il tempo pieno all'asilo, perchè mi sarei risparmiata moltissima fatica e molte arrabbiature...poi invece nei momenti di lucidità mi dico che per lui è importante tornare a casa e stare con me e sua sorella, partecipare alla nostra giornata e condividere anche quel tempo insieme.
E in ogni caso Cesare è cresciuto veramente tanto nell'ultimo periodo, e forse anche il sonno pomeridiano si sta modificando.
E' altissimo e grosso, fisicamente sembra un bambino di quattro o cinque anni, e poi è meraviglioso nella sua sensibilità e nel suo modo di comunicare.
Starei ore a chiacchierare con lui, ad ascoltare i suoi racconti, a guardarlo mentre gioca per conto suo canticchiando e creando storie con gli animali o i camion o le macchinine...Ho l'impressione che essere diventato fratello maggiore gli abbia dato una nuova luce allo sguardo, una nuova consapevolezza di se stesso che è quasi commovente.
Stamattina ha voluto portare Anita in braccio dal letto alla sdraietta in cucina (ovviamente con il supporto di Carl che era pronto ad afferrarla se gli fosse scivolata!) e dopo era tutto fiero di sè per quell'impresa!
Insomma, qui si naviga a vista, giorno per giorno, affrontando quello che viene, l'umore del momento, la difficoltà del momento, pronti a goderci gli attimi di serenità e armonia non appena si presentano.