giovedì 2 maggio 2013

Il mondo delle cure naturali: i Fiori di Bach

Da alcuni anni mi sono avvicinata alla visione "olistica" del nostro corpo, quella cioè che ritiene che l'organismo biologico vada considerato come una totalità non esprimibile con l'insieme delle parti che lo costituiscono. L'approccio olistico alla medicina spiega che per comprendere la causa delle malattie e dei malesseri sia necessario cercare di cogliere la realtà del corpo nel suo insieme, esaminando le interazioni tra le diverse componenti..quindi indagare anche gli aspetti psicologici e spirituali della persona e come le varie parti del corpo si influenzano a vicenda.
Da quando mi sono messa alla Ricerca questa mia visione si è più volte incontrata/scontrata con quella tradizionale, e ho cercato di mantenere il più possibile un equilibrio tra le due strade, percorrendole entrambe.
In questo periodo ho provato tante cose nuove, ho frequentato seminari e incontri, ho conosciuto persone interessanti e particolari...ognuna di queste esperienze è stata utile a modo suo, e anche se ancora la Ricerca non si è conclusa positivamente, sono sicura che hanno arricchito molto la mia Persona. Io sono un tipo iperattivo, che non sta mai ferma, piena di curiosità per qualsiasi cosa...e anche nella Ricerca ho tirato fuori questo lato del mio carattere..mi sono detta che avrei provato qualsiasi cosa mi sembrava buona per me e così sto facendo!




La prima esperienza con la medicina alternativa applicata al discorso della fertilità è stata quella con i Fiori di Bach, che ho iniziato a prendere quando la Ricerca è diventata faticosa e i pensieri negativi hanno iniziato a fare capolino nella mia mente sempre più frequentemente. Dopo alcuni mesi mi accorgevo di non pensare ad altro, di non riuscire a guardare bambini piccoli e donne incinte in modo sereno, di cominciare a incolparmi perchè non succedeva niente.
Tutti non hanno fatto altro che ripetermi che lo stato d'animo è fondamentale quando si è alla Ricerca (la famosa frase "Tu ci pensi troppo, devi stare tranquilla e quando meno te lo aspetti arriverà!" vi ricorda qualcosa?) e così quando mi sono resa conto che il mio stato d'animo aveva iniziato ad oscillare sempre più spesso tra l'angosciato e il pessimista ho deciso di correre ai ripari.
I Fiori di Bach agiscono infatti sull'emotività e sugli stati d'animo. Sono delle boccettine dotate di contagocce, e ognuna ha il nome di un Fiore. L'idea è che ogni fiore contenga un principio vibrazionale e energetico diverso, e lo trasferisca al liquido nel quale viene immerso. I Fiori sono 38, e per capire qual'è quello più giusto è utile chiedere consiglio ad un erborista o a un naturopata, anche se su internet si trovano le schede dettagliate di ogni Fiore, ad esempio qui.




Quando sono andata dall'erborista le ho spiegato in poche parole il problema: la Ricerca non dava risultati e io iniziavo a sentirmi preoccupata, ansiosa e triste. Lei mi ha posto altre domande: voleva sapere se mi sentivo più angosciata dal tempo che passava, o se non avevo fiducia in me e in Carl, se avevo una paura irrazionale o piuttosto era la mente a non darmi tregua con pensieri continui. Così mi ha prescritto i primi Fiori: Star of Behetlhem per far fluire l'energia, Impatiens per avere pazienza e lasciar scorrere gli eventi con il loro tempo, White Chestnut per liberare la mente dai pensieri continui.
Le boccette costavano sui 9 euro l'una e dovevo prendere poche gocce più volte durante il giorno, con l'impegno di tornare dopo 4 settimane per cambiare il dosaggio; per il consulto dell'erborista invece non ho pagato nulla.
I primi giorni, come avviene quasi sempre con le terapie naturali, succede di sentirsi peggio. I Fiori infatti "buttano fuori" tutti gli stati emotivi su cui lavorano, e questi appaiono in tutta la loro forza. Ma non bisogna scoraggiarsi, perchè già dopo una settimana ci si sente molto meglio, e si vedono i primi risultati.
 Trascorse le 4 settimane sono tornata da lei per fare il punto della situazione, le ho spiegato che mi sentivo più calma e tranquilla, e che soprattutto i pensieri negativi erano diminuiti e mi avevano dato finalmente un pò di tregua. Ho continuato quindi a prendere White Chestnut e Impatiens con un altro dosaggio, ho smesso Star of Behetlhem e mi ha aggiunto un nuovo fiore, Larch, per avere fiducia in me stessa.
Ho continuato a prendere i Fiori per alcuni mesi, poi piano piano ho smesso perchè mi sentivo meglio: si dice che quando si inzia a dimenticare di prenderli vuol dire che non se ne ha più bisogno, e infatti è stato così.
Non voglio farvi credere che sto affrontando la Ricerca in modo spensierato e leggero, il mio percorso è continuato, ci sono stati molti periodi difficili e ci sono ancora.. ma in quel momento iniziale i Fiori sono stati decisamente utili.



 La mia esperienza è stata molto positiva, anche perchè i Fiori non hanno effetti collaterali, non interferiscono con nessun medicinale e possono essere presi da tutti, anche dai bambini e dalle donne incinte, anche se sempre con la guida di un naturopata o un erborista, perchè non esiste un Fiore che va bene per tutti, ognuno devo trovare la sua combinazione. 
Forse li riprenderò, anche perchè ho scoperto da poco che c'è un Fiore del gruppo australiano, She Oak, che agisce proprio sugli stati d'animo di chi vive un'infertilità senza causa.....vi farò sapere!



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