venerdì 15 novembre 2013

Sull'adozione

Lo scorso fine settimana siamo stati a trovare la coppia di nostri amici che sono appena tornati a casa con il loro "nuovo" bimbo adottato. 
Eravamo emozionatissimi, perchè anche se li avevamo già visti più volte tramite skype mentre erano in Equador, questa era la prima volta che li incontravamo da quando sono tornati in Italia.
 In TRE. 
Il piccolo ha appena compiuto cinque anni, è bellissimo e vivacissimo, un vero terremoto sudamericano, e ha passato la sera a cantare e ballare dando mostra di tutte le sue doti da protagonista. Capisce già perfettamente l'italiano, e parla un incrocio buffissimo di italiano e spagnolo.
E' stato commovente vedere questa nuova famiglia appena nata.  Dopo tutti questi anni in cui le nostre conversazioni sono state incentrate sugli ostacoli del percorso adottivo, sulle false speranze, sulle innumerevoli delusioni e arrabbiature, ora finalmente il sogno si è avverato, il tanto desiderato bambino è lì, vero, reale, una piccola persona che li chiama Mamma e Papà, che resterà per sempre con loro, che crescerà e che dovranno sostenere e accudire per tutta la vita. 
E' stata una serata che ci ha fatto riflettere, a me e a Carl, che abbiamo il privilegio di poter assistere a questa avventura coraggiosa, da vicino ma senza esserne coinvolti in prima persona. 
I nostri amici ci sono apparsi molto scombussolati. Lei è entrata perfettamente nel ruolo di mamma, come se non avesse fatto altro in tutti questi anni. Con il piccolo sa essere calma, affettuosa ma anche severa. Mi è sembrata felice, sicura, e l'ho ammirata tantissimo. E' molto preoccupata però all'idea di dover tornare a lavoro, perchè dopo tutta questa fatica fatta per averlo non può sopportare l'idea di doverlo affidare ad una baby sitter e di non poterlo seguire come vorrebbe.
Lui è un pò in difficoltà. Questo terremoto d'amore lo ha travolto, non sa bene come rapportarsi con il nuovo "terzo" membro della famiglia che improvvisamente ha calamitato tutte le attenzioni di sua moglie  e che ha sconvolto completamente le loro abitudini e il loro modo di vivere. Lo adora, ma vorrebbe essere allo stesso tempo severo e affettuoso e non si sente ancora in grado di gestire la situazione. 
Sicuramente le cose piano piano si normalizzeranno, ma forse avranno anche bisogno dell'aiuto di uno psicologo.
Ci siamo resi conto di quanto è enorme l'impatto dell'arrivo di un figlio adottivo per una coppia. 
Dopo anni e anni di vita in due da un giorno all'altro ecco che un piccolo individuo (piccolo, ma non neonato) diventa da un giorno all'altro IL FIGLIO. Prima non c'era e ora c'è, e tutto viene sconvolto. 
Chi ha avuto figli naturalmente potrà obiettare che l'arrivo di un bimbo è comunque un terremoto che sconvolge la vita, ma se questo bimbo arriva che ha già cinque anni, ha già un vissuto di esperienze più o meno difficili (di cui la prima è quella di essere stato abbandonato), e i genitori in questione hanno a loro volta più di quarant'anni ( e dopo anni e anni di tentativi falliti si sono giustamente costruiti la loro vita SENZA FIGLI che gli dà comunque gioie e soddisfazioni) secondo me le difficoltà raddoppiano.
Sono ancora più convinta che l'adozione sia un atto di immenso coraggio e generosità. Coraggio e generosità  che vengono prima testati, valutati e messi a dura prova durante tutto il lungo percorso per arrivare all'adozione (dai colloqui con gli psicologi per avere l'idoneità, alle mille pratiche burocratiche, dagli innumerevoli intoppi, alle litigate con l'ente che fa da tramite con il paese del bambino) e infine, se il sogno si realizza, ecco che arriva la parte VERAMENTE difficile in cui si ha la responsabilità di crescere un essere umano che ha già iniziato da solo il suo percorso nel mondo, e allora quello che si può fare è fare del proprio meglio e condividere il resto del percorso con lui, sperando che i propri sforzi portino a far sbocciare un individuo sano, felice, in grado di vivere nel modo migliore la sua vita.
Nonostante queste riflessioni però, non ci siamo spaventati. Non ci siamo detti: "Non fa per noi, è troppo difficile". Anzi. Siamo entrambi convinti, che se i nostri tentativi di avere un figlio naturalmente non avessero successo, allora proveremo anche la strada dell'adozione. E nemmeno vogliamo aspettare tanto, visti i tempi lunghissimi che ci sono. 
Sappiamo di avere molti svantaggi dalla nostra parte (pochi soldi, casa piccolissima, depressioni avute da Carl che potrebbero essere valutate negativamente nei colloqui per l'idoneità) ma siamo giovani, quindi almeno questo cercheremo di sfruttarlo.
Sapere che davanti a noi c'è un percorso a gradini mi fa sentire meglio. 
Procediamo piano, un gradino alla volta: dietro di noi ci sono i rapporti mirati, il controllo dell'ovulazione, le analisi e le cure già fatte..davanti a noi forse c'è un'operazione (se dovrò fare la laparoscopia), o forse direttamente la pma..e poi ancora più in alto c'è l'adozione. 
L'avventura continua...





10 commenti:

  1. Tanti auguri a questa nuova famiglia. Un figlio ' un figlio, indipendentemente da come sia arrivato. La pma e' una strada, l'adozione un'altra. Ognuno sceglie la sua. L'importante è' raggiungere quel bimbo che stenta a trovarci.
    Raffaella

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ciao Raffaella, benvenuta!!! Hai proprio ragione, l'importante è raggiungere il nostro bimbo che ci sta aspettando, e io mi chiedo spesso dove sia il mio...:)

      Elimina
  2. Concordo con Raffella. Un figlio è un figlio. Tra essere madre e mamma c'è una bella differenza. Tu, la tua amica, noi tutte siamo mamme, lo siamo già. Indipendentemente da dove arrivi nostro figlio. Anche io penso spesso all'adozione. Anche se per ora è solo una delle possibilità.

    Un bacio tesoro

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Io sono convinta che noi saremo mamme speciali, perchè aver passato queste nostre esperienze ci ha fatto diventare forti come delle leonesse!!!! Un bacio anche a te!!!

      Elimina
  3. Mi piace tanto leggere storie di adozioni. Mi emoziona, sempre.
    Ognuno segue il proprio percorso, eppure l'amore e le sensazioni non sono poi così diverse.
    Bravissimi i tuoi amici, il loro figio è in un'età che non è sicuramente tra le più semplici e dai tuoi racconti, mi sembra che siano partiti col piede giusto!! Hanno tutta la mia stima.
    Una famiglia è una famiglia. I colori e le strade sono solo il contorno!!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. E' vero, anche a me le storie di adozioni emozionano tantissimo, anche la tua mi ha emozionato fin da quando ho letto per la prima volta il tuo blog! E le famiglie come la tua o come quella dei miei amici hanno qualcosa in più!!!

      Elimina
  4. Che bello, la definisci un "avventura" e trasmetti una positività che non puo essere che un esempio per tutti...così si affronta la vita, non è da tutti sai? Un abbraccio forte!!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Grazie cara!!! Spero che questa positività mi porti a realizzare il nostro sogno e a non scoraggiarmi lungo la strada che sembra tanto lunga....:)

      Elimina
  5. Tanti auguri a questa nuova famiglia. Sono sicura che la situazione iniziale non sia facile, ma loro mi sembrano già sulla buona strada.
    Ti abbraccio cara amica.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Si, anche io sono sicura che troveranno il loro equilibrio!!! Per me sono un esempio da seguire!! Ti abbraccio anch'io!!!

      Elimina