domenica 26 marzo 2017

Nè con le buone nè con le cattive

Prima di immergermi nell'argomento di questo post volevo ringraziarvi per essere state tutte così presenti e vicine pur stando lontane in queste settimane così difficili. Ho sentito il vostro affetto e il vostro sostegno e le vostre parole sono state come degli abbracci reali!!! GRAZIE!!!
E poi volevo annunciarvi che abbiamo fatto un nuovo passo nel nostro percorso di "addio alla tetta": è sparita quella della notte!!!
Era il passo che mi faceva più paura, e invece una notte ho provato a dire a Cesare che la Puppa aveva sonno e stava dormendo, di mettersi vicino vicino a me che lo avrei abbracciato forte e potevamo riaddormentarci. La prima volta si è lamentato un pò, poi però si è ranicchiato accanto a me e si è riaddormentato!
Quindi l'ho rifatto la notte dopo, e quelle successive, e ora è passata una settimana e direi che sta andando alla grande! Il bello è che si sveglia anche molto meno: stanotte per esempio non si è svegliato nemmeno una volta! 
Non avrei mai creduto che sarebbe stato così semplice!!!
Adesso è rimasta solo la "ciucciata" per addormentarsi, ma dato che è proprio l'ultimo scalino voglio aspettare un altro pò, anche perchè è un momento solo nostro a cui sono affezionata, e ancora non sono pronta nemmeno io a rinunciarci!
E ora eccomi ad affrontare il tema di questo post, un argomento di cui volevo parlare da tanto tempo.
Durante la gravidanza e dopo la nascita di Cesare ci sono stati tanti libri che mi hanno aiutato nel mio essere mamma (il più importante forse è stato "E se poi prende il vizio?" di Alessandra Bortolotti, grazie al quale ho capito di voler essere una mamma "ad alto contatto", una vera e propria illuminazione...). 
Ma i libri di cui vi voglio parlare oggi credo che abbiano un merito in più, perchè mi hanno fatto riflettere sul mio modo di comunicare non solo con mio figlio, ma anche con Carl e con tutte le persone in generale.
Si tratta di "Genitori efficaci" e "Nè con le buone nè con le cattive" di Thomas Gordon.
Mi sono stati consigliati dalla psicologa dell'associazione delle mamme nel periodo in cui Cesare cominciava le sue prime manifestazioni di "indipendenza", intorno all'anno di età, quando mi sono trovata di fronte a una me stessa che doveva non solo coccolare e abbracciare, ma anche mettere dei limiti e dei confini alla sua inesauribile voglia di scoprire. Mi sentivo in difficoltà, non mi ci vedevo nè nelle vesti della mamma severa e autoritaria, nè in quelle di mamma chioccia che fa fare al figlio tutto quello che vuole perchè è più comodo e meno faticoso.
Lo psicologo americano Thomas Gordon mi è venuto in aiuto: nonostante abbia scritto i suoi libri già un bel pò di anni fa (intorno agli anni '80) li ho trovati attuali e illuminanti.
Ho scoperto un modo secondo me bellissimo ed efficace per comunicare con Cesare, basato sull'ascolto attivo.
Provo a farvi degli esempi pratici, dato che non sono brava a fare la critica letteraria!
Cesare sta giocando per conto suo con il camion e ad un certo punto il rimorchio si rompe e lui fa un urlo fortissimo tipo Scimmia Urlatrice e si mette a piangere.
Se non avessi letto Gordon avrei probabilmente detto, con tono un pò scocciato:"Cesare, cosa c'è da piangere! Si è solo rotto il rimorchio, adesso mamma te lo rimonta!" e lui probabilmente avrebbe continuato a piagnucolare.
Invece ora dico:" Cesare, ci sei rimasto malissimo!!! Sei proprio arrabbiato eh? Ci sei rimasto male che il rimorchio si è rotto!" e lui a quel punto si calma improvvisamente, dice "Si." e si rimette a giocare tranquillo.
E' successo che non ho criticato o minimizzato il suo disagio, ma l'ho riconosciuto, gli ho dato un nome e una causa e lui si è sentito accettato. E' come se gli avessi fatto "da specchio": lui ha visto in me la spiegazione di ciò che ha provato in quel momento, e si è sentito subito capito.
L'ascolto attivo è così.
Vi faccio un altro esempio.
Cesare corre in giardino tutto contento, non vede un sasso, inciampa e si mette a piangere.
Potrei dire:" Dai che non è niente, non piangere!" oppure: " Te l'avevo detto che c'era il sasso, dovevi stare più attento!", oppure ancora cercare di distrarlo:" Guarda laggiù, quel bimbo, che bella bicicletta!".
Invece vado da lui, mi inginocchio per essere alla sua altezza e lo abbraccio:" Sei caduto, povero Cesare! Che male vero? Mannaggia, ti sei fatto proprio male! Vieni, ti abbraccio!". E lui dopo tre secondi è di nuovo a correre felice.
Non ho minimizzato, non l'ho giudicato, non gli ho fatto capire che "i bambini grandi non piangono"...al contrario ho dato la giusta importanza alla sua caduta, perchè per lui, in quel momento, è stata una cosa importante, anche se solo per pochi istanti.
Oltre all'ascolto attivo, ho imparato anche a parlare sempre in prima persona.
Gordon spiega che quando sorge un problema in famiglia, dobbiamo chiederci di chi è quel problema: se è di nostro figlio (come nel caso della caduta o del rimorchio rotto), oppure se è nostro, come nel caso in cui io devo preparare la cena e Cesare vuole a tutti i costi leggere un libro o giocare con me e insiste e si lamenta.
In questo caso il problema non è suo, ma è mio, che ho bisogno di preparare la cena e voglio che lui stia buono.
Quindi non devo dare a lui la colpa del mio essere infastidita. Non devo dirgli:"Cesare, stai buono! Sei tremendo stasera!"
Al contrario posso semplicemente spiegargli come mi sento:" Mamma non può giocare con te perchè deve preparare la cena. Sono dispiaciuta perchè piacerebbe anche a me giocare adesso, ma finchè non preparo la cena non posso proprio farlo."
Di solito non smette di fare il lagnoso come per magia, ma sicuramente reagisce meglio che di fronte al mio rifiuto e al mio nervosismo.
Un altro esempio può essere quando Cesare fa qualcosa di pericoloso per lui, come ad esempio arrampicarsi sullo sgabello, o prendere i coltelli dalla lavastoviglie.
Se mi spavento tanto mi capita di urlare, e di toglierlo velocemente e magari bruscamente dalla situazione pericolosa. Lui a quel punto ci rimane male, e ovviamente, piange.
Allora gli dico:"Mamma ha urlato perchè si è proprio spaventata! Che paura!!! Ho sempre paura che cadi dallo sgabello/ che ti tagli con il coltello e non sto tranquilla".
Questo "riportare tutto ciò che accade alle emozioni" è molto utile, perchè aiuta i bambini a "decodificare" la realtà intorno a loro e a diventare più empatici: li aiutiamo a capire come si sentono e perchè, e poi a comprendere come si  sentono gli altri: i genitori, gli amichetti, gli estranei.
Questa visione inoltre libera i genitori dall'idea di dover essere sempre perfetti e impeccabili agli occhi dei figli, che poi è un'immagine falsata, perchè i bambini si accorgono subito quando qualcosa non va o quando non siamo sinceri. 
Invece il fatto di potergli dire:"Mamma è stanca." o "Mamma è un pò nervosa perchè è stata una giornata difficile", già mi fa sentire meglio e meno in colpa rispetto a non spiegargli niente e scaricare su di lui il mio nervosismo o la mia stanchezza.
E lui sembra incredibilmente capire e comprendere quasi meglio di un adulto.
Forse può sembrare un sistema faticoso e complicato, ma una volta capito ci si prende la mano e adesso mi viene spontaneo e non devo più fermarmi a pensarci come all'inizio.
Ci vuole ovviamente pazienza, e voglia di dedicare tempo ad ascoltare i propri figli. 
Bisogna credere nel rispetto, nel dialogo e nella democrazia.
Credere che in famiglia non debbano esserci nè vincitori nè vinti, credere che non ci sia bisogno di esercitare alcun potere sui bambini.
Con questo tipo di comunicazione infatti tutti i membri della famiglia hanno diritto ad esprimere se stessi e i loro bisogni, sia gli adulti che i bambini.
E dopo il confronto si troverà una soluzione che non scontenta nessuno, perchè non è stata imposta, ma discussa e condivisa da tutti.
Questa parte, chiamata appunto "metodo di risoluzione dei problemi", credo che sarà molto utile tra qualche anno, quando Cesare sarà cresciuto e potrà esserci un dialogo più articolato con lui. 
Per ora però vedo già dei grandissimi risultati, e anche le persone intorno a noi sono spesso stupite di come Cesare sia un bambino che ascolta e ubbidisce.
Io so che non si comporta così perchè è ubbidiente, semplicemente se le cose gli vengono spiegate lui le comprende e le accetta molto più volentieri. Si sente coinvolto e partecipe delle decisioni che prendiamo, si sente responsabilizzato e felice di poter essere d'aiuto. 
Insomma io sono felicissima di aver intrapreso questo percorso, e anche Carl, che ha letto i libri dopo di me, è contento e a volte si stupisce di come i piccoli problemi, anche tra di noi, si risolvano più facilmente.
Grazie a nostro figlio siamo cresciuti e migliorati anche noi come persone, e questa forse è la cosa più bella.

13 commenti:

  1. lessi Gordon molti, troppi anni fa. è ora di rispolverarlo perché troppo spesso in questo periodo fatichiamo ad essere davvero "in ascolto". grazie pubis per aver condiviso, è stimolante e fa sentire anche meno soli nel tentativo di crescere un bambino al nostro meglio our essendo(io) una madre e una persona imperfetta

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    1. Credo che sia un bene essere imperfette! Almeno non faremo venire l'ansia da prestazione ai nostri figli (magari gli faremo venire qualcos'altro..di sicuro..)! IO ora vorrei leggere qualche libro di Jesper Juul, uno psicologo svedese che ha scritto "Il bambino competente". POi se mi piacciono vi racconterò! tu come stai cara?

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  2. Interessantissimo Ellie. Lo tengo come spunto di riflessione per il futuro. La difficoltà grossa forse sarà spiegare ai nostri bambini come mai le persone non sono sempre disposte a spiegare le emozioni che si celano dietro ai comportamenti, che da adulti non sono sempre caratterizzate dalla stessa sincerità che avete voi con il vostro bimbo. Ma questa é una cosa che succederebbe comunque nella crescita... intanto Cesare capirà a identificare e gestire le sue emozioni, cosa che per molti adulti risulta difficile. Per il resto ti abbraccio e spero nel meglio per voi! Il tuo blog di Ricerca mi dá sempre l'ispirazione giusta a non mollare per il mio bambino. Vorrei tanto trovare un Super gine come il tuo! Un bacione

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    1. Grazie cara!!! Ma tu dove abiti? Perchè potresti venire dal Super-gine in persona! :) Ci ho mandato un sacco di lettrici del blog!!! :) :) :) Se preferisci ci possiamo scrivere anche per mail. Per il resto hai ragione sul mondo degli adulti, so che prima o poi ci si dovrà scontrare...ma spero di riuscire a dargli più strumenti possibile per uscirne..vincitore!!! :)

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    2. Grazie Ellie, io vivo distante dalle tue zone, però se mi mandi una mail ti chiedo volentieri qualche informazione. Ti ringrazio

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    3. Mi dispiace, non trovo il tuo indirizzo mail. ...scrivimi tu che facciamo prima, il mio è: giulia17@libero.it

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  3. Aspettavo con ansia questo tuo post! Appena torno in Italia ho intenzione di cercare questi due libri...dici che sono reperibili o devo ordinarli online??
    Detto ciò mi fa piacere sapere che anche noi qui stiamo intraprendendo, senza saperlo, la stessa strada vostra! Adesso anche noi spieghiamo tutto a Miracolino e se qualche volta capita di alzare la voce, poi si spiega il perché...e sta funzionando alla grande!

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    1. Dunque io li ho presi da Feltrinelli ma ho dovuto ordinarli perchè non li avevano disponibili...su internet credo che dovresti trovarli comunque! O al massimo li puoi ordinare on line alla feltrinelli!

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  4. Io non ho letto nessuno di quei libri ma mi sono sempre imposta di parlare "bene" ai bimbi come se fossero "adulti" (non con le vocine sceme o imitandoli per capirci) e a spiegare loro sempre tutto ovviamente ritarando sulla loro età e capacità di comprensione. Certo non è sempre facile, a volte la stanchezza prende il sopravvento però è vero che si vede la differenza!

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    1. Si, immagino che i genitori attenti e sensibili ci arrivino anche da soli a trovare un buon sistema per comunicare con i propri figli...alla fine sta molto alla volontà e alla pazienza dei genitori...e comunque non si può essere sempre al massimo..facciamo del nostro meglio!

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  5. cara ellie, complimenti per l'addio alle poppate notturne! siete bravissimi tu e il tuo bimbo. avete saputo aspettare il momento giusto! grazie per le dritte sui libri. sappi che li ho già acquistati! ho bisogno di consigli ora che iniziano i capricci! un abbraccio, v

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  6. Poi fammi sapere come ti sembrano! :) sono contenta se posso essere utile anche ad altre mamme! !! Un abbraccio anche a te! !!

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  7. Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.

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