Ho così tante cose da raccontarvi che ho il cervello vuoto e non so da dove cominciare.
Non che sia successo niente di sconvolgente in queste settimane, ma sono successe TANTE piccole cose, che viste tutte insieme mi sembrano impossibili da raccontare in un solo post.
Da quando c'è Cesare la nostra vita è un pò sempre così: un'ora sembra durare un giorno, un giorno sembra lungo una settimana, le settimane sembrano mesi per quanto sono piene di emozioni.
Il tempo con un bambino piccolo si dilata, non segue più l'orologio e mentre il resto del mondo continua a andare col suo ritmo tu ti perdi e non riesci più ad adeguarti. E forse nemmeno vuoi.
Comunque ci provo, a riassumervi in poche parole queste settimane di fine estate.
I giorni intorno a Ferragosto li abbiamo passati con mia mamma in montagna, solo io e Cesare (Carl lavorava). E' stato faticoso per molti versi (mia mamma non era molto in forma fisicamente, e la casa era piena di scale e pericoli quindi non molto adatta ad un bambino vivacissimo di un anno), ma ci siamo divertiti e abbiamo fatto tante esperienze importanti: ogni sera ammiravamo il cielo stellato e la luna dal balcone di casa, facevamo colazione fuori ogni mattina, abbiamo conosciuto tantissimi bambini nei vari giardinetti del paese, visto i cavalli e le pecore, fatto un giro sul trenino e, infine, preso il nostro primo virus intestinale.
Già.
La notte di Ferragosto l'abbiamo passata con Cesare che vomitava, poi sono seguiti diarrea e febbre, e la cosa peggiore è stata che dopo di lui il virus ha colpito anche me e mia mamma.
Ho scoperto che c'è una cosa peggiore di un bambino con il virus intestinale: prendertelo te quando lui è guarito (e quindi bello arzillo e pieno di voglia di fare...).
Ma non è finita qui: siamo tornati in Toscana, e lì il temibile virus lo abbiamo passato nell'ordine a Carl, agli altri nonni e alla baby sitter!!!!!! Non ne uscivamo più!!!
Mentre noi combattevamo con questi problemini di salute è arrivato il terremoto, e mia mamma a Roma l'ha sentito bello forte e si è spaventata un bel pò. Per fortuna non eravamo più nella casetta in montagna, dove si sarebbe sentito ancora di più.
Poi ci siamo rimessi in sesto, giusto in tempo per la partenza per l'Albania, la prima settimana di settembre.
Eravamo emozionatissimi per il primo volo in aereo di Cesare, e anche un pò preoccupati...nei giorni precedenti gli avevamo spiegato più volte che avremmo preso l'aereo "come Pimpa" (nel suo libretto preferito Pimpa vola con un razzo e va a trovare la Luna!) e gli facevamo il segno dell'aereo che vola con la mano e il rumore, nella speranza di farlo abituare all'idea...non so se è stato quello, comunque Cesare non ha avuto paura e si è molto divertito!
Alla partenza il volo aveva tre ore di ritardo, quindi abbiamo potuto fare l'esperienza di una bella attesa in aereoporto con Cesare, che devo dire si è comportato anche troppo bene, vista la mancanza di qualsiasi diversivo! Per fortuna avevamo portato una pallina, e lui e Carl hanno ingannato l'attesa giocando a calcio davanti ai duty-free!
Una volta a bordo, stanchi morti noi e super-elettrizzato lui, le hostess lo hanno legato con una cintura alla mia cintura e quindi l'ho tenuto sulle mie ginocchia. Ha guardato fuori dal finestrino durante il decollo ridendo tutto contento, poi ha preso un pò di latte e poi ha giocato con il tavolinetto del sedile di fronte.
Per fortuna il volo durava solo un'ora e mezza, credo che sia il tempo massimo per un bambino dell'età di Cesare, di più non avremmo saputo proprio come intrattenerlo!
La vacanza è andata benissimo. I nonni erano pazzi di felicità di potersi godere il nipotino che non vedevano da un bel pò (passano lì tutta l'estate) e io e Carl ci siamo veramente potuti riposare: abbiamo fatto qualche bagno insieme solo io e lui, per esempio, cosa che non ci capitava da prima della sua nascita.
Cesare si è divertito tanto, ha preso confidenza con l'acqua (nella vacanza fatta a luglio era un pò diffidente e non si avvicinava volentieri alle onde), ha giocato tanto con secchielli e formine, e ovviamente con l'onnipresente pallone (ancora non ci siamo liberati da questa ossessione...). Abbiamo tutti e tre mangiato tantissimo nei numerosi pranzi e cene organizzati per festeggiare la presenza di Cesare, e così abbiamo ripreso il peso perso per colpa del virus!
Io sono stata felicissima di poter salutare degnamente questa estate fantastica che come ho già scritto mi è stata proprio "regalata" dal destino...un'estate tutta per NOI, che abbiamo passato nel modo migliore possibile, all'aria aperta, con i nostri familiari, e soprattutto stando tanto tempo insieme!
Fatta la "scorta di felicità" ecco che mi aspettava il NUOVO LAVORO.
Ho iniziato mercoledì scorso.
Le mie prime impressioni sono positive, almeno per quanto riguarda le colleghe: siamo in sei modelliste, alcune più anziane e altre della mia età, molte con famiglia, ma in ogni caso mi sembrano tutte persone molto gentili, disponibili, semplici e senza la puzza sotto il naso.
Ho trovato ad aspettarmi una scrivania vuota col computer, posizionata all'interno di una fila di scrivanie tutte uguali, in un'open space dove si trovano anche le macchine da cucire e dei tavoloni per il taglio. Oltre alle modelliste c'è una signora che cuce e poi la mia ex-capa, che qui è diventata "grande capa", cioè supervisiona il lavoro di tutte e fa da tramite con gli stilisti.
La ditta è molto più piccola della mia precedente, che era una multinazionale, e il lavoro sembra un pò caotico, molto veloce e mi sembra anche che non ci sia grande attenzione alla qualità.
Però è una ditta che sta crescendo, e quindi i titolari vogliono investire per migliorare e riorganizzarsi meglio, e questo è positivo.
E ora il tasto dolente: il lavoro è tutto al computer, mentre io ero abituata a lavorare a mano, con matita, squadra e forbici. La ditta mi dà la possibilità di fare un corso (pagato da loro) per imparare il programma di cad che usano, e con il quale lavorerò, e questa è sicuramente una grande opportunità.
E' un grandissimo cambiamento per me, e non so se mi piacerà.
Mi spaventa un pò, ma voglio sfidarmi e impegnarmi per far si che questo lavoro sia "il Mio Nuovo Lavoro".
In modo che anche il fatto di dover stare tante ore lontana dal mio Cicciolo non mi pesi troppo.
Voglio starci volentieri, a lavoro, voglio che non sia solo per guadagnarmi lo stipendio.
Ci proverò e mi impegnerò.
Con la Tata Fotografa sembra andare tutto bene.
Cesare sembra sereno, anche se siamo tornati in modalità "tetta forever" (cioè la chiede in continuazione nelle ore in cui sto con lui)...ma credo che sia un pò fisiologico, e cerco di assecondarlo.
A togliere la tetta ci penseremo quando questa fase di assestamento sarà passata.
Ieri era il nostro Anniversario di matrimonio e nonostante fossimo stanchi e con poca energia mentale e fisica abbiamo deciso di festeggiare un pò.
Abbiamo organizzato di andare il pomeriggio a passeggiare nella città in cui io e Carl ci siamo conosciuti e poi a cena al ristorante greco.
Ovviamente non da soli, ma in tre.
Non ce la sentivamo di lasciare Cesare coi nonni proprio nella settimana del mio rientro a lavoro e quindi del nostro distacco dopo mesi di "simbiosi".
E' stato un Anniversario poco romantico, per niente rilassante, ma alla fine non è andato male.
Alle 20:30 avevamo già finito di mangiare e portavamo per mano il nostro Scimmiotto che non voleva saperne di stare nel passeggino e voleva per forza stare in mezzo a noi due e camminare come un grande.
Mentre tornavamo alla macchina ho guadato le nostre ombre sul muro del palazzo accanto: noi due lunghi lunghi e un piccoletto al centro.....e ho pensato ancora una volta, come mi succede quasi ogni giorno...
......................: "GRAZIE."