Qui abbiamo preso una certa routine e ce la caviamo, anche se soffriamo tanto il caldo e gli spazi ristretti di casa nostra.
Di solito la mattina andiamo ai giardinetti, quasi deserti in questo periodo.
Parto armata di borsa del cambio, acqua, merenda per entrambi, fascia, tutto messo nel passeggino con Anita dentro e Cesare sull'amaca.
L'amaca è la geniale invenzione di una nostra amica anche lei bis-mamma, e consiste in una sciarpa legata sul manubrio del passeggino a formare una specie di altalena, su cui il bimbo più grande si siede comodamente. Ha il vantaggio che così i due fratelli si guardano e Cesare è tutto felice perchè è come se anche lui andasse sul passeggino, cioè fosse ancora un pò piccolo.
La usiamo solo per il brevissimo tragitto casa-giardinetti (dieci minuti a piedi sotto il sole cocente), perchè poi di solito Anita si mette a piangere e non sempre riusciamo ad arrivare a destinazione con questo assetto.
A volte arriviamo con lei in braccio e Cesare per mano a me, che con la terza mano spingo il passeggino. Al ritorno invece al 99% Anita è in fascia e Cesare a volte cammina, altre prende possesso del passeggino della sorella e io lo spingo.
Ai giardinetti ci passiamo un paio d'ore allegre: Anita ha imparato ad apprezzare l'altalena sia in braccio a suo fratello che da sola (ovviamente va pianissimo e la tengo ), Cesare gioca ormai super autonomo mentre io allatto Anita, facciamo merenda e poi la addormento in fascia, e verso le 11:30 ci imbarchiamo nel ritorno.
A casa metto un cartone a Cesare al piano di sopra (il computer che usiamo per fargli vedere i cartoni sta in mansarda), Anita sul tappeto accanto a me, preparo il pranzo e mangiamo tutti e tre.
E qui si apre il capitolo SVEZZAMENTO DI ANITA che meriterebbe un post a parte! Come vi avevo già raccontato lei ha iniziato di sua spontanea volontà a mangiare cibi solidi già da un mesetto, ma da quando siamo tornati a casa abbiamo iniziato ufficialmente con brodini vegetali, pappine, creme di verdure...e poi pastina, fette di melone, di pesca, pere da ciucciare, mele grattuggiate e assaggi vari.
Dato che il seggiolone di Cesare non c'entra più in cucina (cioè se entra lui usciamo noi) ci siamo fatti prestare uno di quei seggioloni che si attaccano al tavolo, così io e Anita occupiamo il lato stretto del tavolo, Cesare e Carl (quando c'è) il lato lungo. Gli altri due lati sono occupati dalla scala e dal muro, e il tavolo non può essere spostato da quella posizione altrimenti Cesare va addosso al frigorifero.
All'inizio lasciavo il piatto con la pappa alla portata di Anita, per farla giocare un pò come facevo a suo tempo con Cesare, ma poi ho capito che era una pessima idea, perchè dopo pranzo sembrava che fosse esplosa una bomba in cucina, quindi adesso le lascio solo afferrare il cucchiaio con la pappa e la aiuto a metterselo in bocca. Lei vuole assolutamente fare da sola, non esiste che se ne stia lì a farsi imboccare. Nel frattempo cerco di mangiare io e controllare che mangi qualcosa anche Cesare, perchè adesso lui cerca di attirare l'attenzione su di sè durante i pasti facendone di tutti i colori: sparge il cibo "come Anita", lo mangia con le mani, mette le mani nel bicchiere pieno d'acqua, ci mette le posate, o il tovagliolo, insomma, ne inventa una nuova ad ogni pasto. Se faccio pause troppo lunghe tra una cucchiaiata e l'altra Anita protesta, quindi le metto lì davanti tre o quattro cucchiaini da afferrare per ingannarla un pò.
Quando abbiamo finito ho dieci minuti di relativa calma in cui giocano entrambi sul tappeto per sistemare la cucina.
Il problema è che tra il tavolo e il tappeto gioco c'è poco più di una mattonella, quindi mi devo precipitare a pulire se non voglio che giochino in mezzo alla pastina sparsa ovunque.
Dopo pranzo c'è il momento dell'addormentamento di entrambi, sul quale adesso siamo molto migliorati: prima faccio il biberon a Cesare, mentre lui lo beve sul letto io addormento Anita in fascia (per fortuna abbiamo superato la fase del rock&roll, ora è sufficiente cullarla un pò facendo Sh-sh-sh-sh e dandole piccole pacche sul sedere). Quando lei dorme profondamente salgo sul nostro megaletto, sciolgo la fascia e la metto giù e mi metto accanto a lei per farla ciucciare (altrimenti si risveglia subito). Cesare sa che i primi cinque minuti dobbiamo stare zitti zitti, poi mi metto a raccontargli le storie sussurrando piano, finchè non si addormenta anche lui. E se tutto va bene e io resto lì sul letto, dormono entrambi un paio d'ore.
Il pomeriggio se Carl è libero posso respirare un pò, almeno la cena la facciamo tutti insieme , a volte usciamo per un gelato o una passeggiata serale..e soprattutto addormenta lui Anita in fascia. Se invece fa la sera la giornata è lunga, ci siamo attrezzati con la piscinetta in terrazzo, oppure torniamo ai giardini. Per fortuna sono tornati i miei suoceri, così qualche sera vado a cena da loro e mi rilasso un pò. E per fortuna stanno piano piano tornando tutti gli amichetti di Cesare, così riesco a farmi anche qualche chiacchierata con altre mamme.
Devo dire che a rendere tutto più faticoso e difficile c'è l'aspetto "casa piccola e su due piani".
Trovatello ha definitivamente traslocato dai nonni in pianta stabile: lì ha giardino e tranquillità. Lo vediamo comunque quasi tutti i giorni e Carl lo porta fuori dividendosi l'impegno con il fratello, come già facevano prima.
Ma da quando Anita ha iniziato ad occupare anche lei uno spazio, seduta o a pancia in giù, o a quattro zampe (ancora non gattona ma mi sa che è questione di poco perchè già striscia all'indietro) ci siamo improvvisamente resi conto che non c'entriamo più. Vivere tutti nei pochi metri quadri della cucina, che fa anche da salotto e stanza dei giochi, è diventato impossibile, ci calpestiamo e scontriamo, per non parlare dei potenziali pericoli. Anche Carl dopo un paio di cene tutti e quattro insieme, ha capito che bisogna trovare una soluzione.
Cambiare casa non si può.
Ci sarebbero le stanze della mansarda, una più grande e una più piccola, entrambe con il tetto spiovente, dove già adesso abbiamo trasferito parte dei giochi di Cesare. Dobbiamo capire se sia realmente fattibile spostare la zona notte tutta al piano di sopra per trasformare la nostra stanza in un soggiorno. Il mio cervello si è già messo in moto e ragiona tutto il tempo su metri quadri e combinazioni di mobili. Poi c'è la questione condizionatori, che forse potrebbero aiutarci, ma costano uno sproposito...Vedremo...
Di solito la mattina andiamo ai giardinetti, quasi deserti in questo periodo.
Parto armata di borsa del cambio, acqua, merenda per entrambi, fascia, tutto messo nel passeggino con Anita dentro e Cesare sull'amaca.
L'amaca è la geniale invenzione di una nostra amica anche lei bis-mamma, e consiste in una sciarpa legata sul manubrio del passeggino a formare una specie di altalena, su cui il bimbo più grande si siede comodamente. Ha il vantaggio che così i due fratelli si guardano e Cesare è tutto felice perchè è come se anche lui andasse sul passeggino, cioè fosse ancora un pò piccolo.
La usiamo solo per il brevissimo tragitto casa-giardinetti (dieci minuti a piedi sotto il sole cocente), perchè poi di solito Anita si mette a piangere e non sempre riusciamo ad arrivare a destinazione con questo assetto.
A volte arriviamo con lei in braccio e Cesare per mano a me, che con la terza mano spingo il passeggino. Al ritorno invece al 99% Anita è in fascia e Cesare a volte cammina, altre prende possesso del passeggino della sorella e io lo spingo.
Ai giardinetti ci passiamo un paio d'ore allegre: Anita ha imparato ad apprezzare l'altalena sia in braccio a suo fratello che da sola (ovviamente va pianissimo e la tengo ), Cesare gioca ormai super autonomo mentre io allatto Anita, facciamo merenda e poi la addormento in fascia, e verso le 11:30 ci imbarchiamo nel ritorno.
A casa metto un cartone a Cesare al piano di sopra (il computer che usiamo per fargli vedere i cartoni sta in mansarda), Anita sul tappeto accanto a me, preparo il pranzo e mangiamo tutti e tre.
E qui si apre il capitolo SVEZZAMENTO DI ANITA che meriterebbe un post a parte! Come vi avevo già raccontato lei ha iniziato di sua spontanea volontà a mangiare cibi solidi già da un mesetto, ma da quando siamo tornati a casa abbiamo iniziato ufficialmente con brodini vegetali, pappine, creme di verdure...e poi pastina, fette di melone, di pesca, pere da ciucciare, mele grattuggiate e assaggi vari.
Dato che il seggiolone di Cesare non c'entra più in cucina (cioè se entra lui usciamo noi) ci siamo fatti prestare uno di quei seggioloni che si attaccano al tavolo, così io e Anita occupiamo il lato stretto del tavolo, Cesare e Carl (quando c'è) il lato lungo. Gli altri due lati sono occupati dalla scala e dal muro, e il tavolo non può essere spostato da quella posizione altrimenti Cesare va addosso al frigorifero.
All'inizio lasciavo il piatto con la pappa alla portata di Anita, per farla giocare un pò come facevo a suo tempo con Cesare, ma poi ho capito che era una pessima idea, perchè dopo pranzo sembrava che fosse esplosa una bomba in cucina, quindi adesso le lascio solo afferrare il cucchiaio con la pappa e la aiuto a metterselo in bocca. Lei vuole assolutamente fare da sola, non esiste che se ne stia lì a farsi imboccare. Nel frattempo cerco di mangiare io e controllare che mangi qualcosa anche Cesare, perchè adesso lui cerca di attirare l'attenzione su di sè durante i pasti facendone di tutti i colori: sparge il cibo "come Anita", lo mangia con le mani, mette le mani nel bicchiere pieno d'acqua, ci mette le posate, o il tovagliolo, insomma, ne inventa una nuova ad ogni pasto. Se faccio pause troppo lunghe tra una cucchiaiata e l'altra Anita protesta, quindi le metto lì davanti tre o quattro cucchiaini da afferrare per ingannarla un pò.
Quando abbiamo finito ho dieci minuti di relativa calma in cui giocano entrambi sul tappeto per sistemare la cucina.
Il problema è che tra il tavolo e il tappeto gioco c'è poco più di una mattonella, quindi mi devo precipitare a pulire se non voglio che giochino in mezzo alla pastina sparsa ovunque.
Dopo pranzo c'è il momento dell'addormentamento di entrambi, sul quale adesso siamo molto migliorati: prima faccio il biberon a Cesare, mentre lui lo beve sul letto io addormento Anita in fascia (per fortuna abbiamo superato la fase del rock&roll, ora è sufficiente cullarla un pò facendo Sh-sh-sh-sh e dandole piccole pacche sul sedere). Quando lei dorme profondamente salgo sul nostro megaletto, sciolgo la fascia e la metto giù e mi metto accanto a lei per farla ciucciare (altrimenti si risveglia subito). Cesare sa che i primi cinque minuti dobbiamo stare zitti zitti, poi mi metto a raccontargli le storie sussurrando piano, finchè non si addormenta anche lui. E se tutto va bene e io resto lì sul letto, dormono entrambi un paio d'ore.
Il pomeriggio se Carl è libero posso respirare un pò, almeno la cena la facciamo tutti insieme , a volte usciamo per un gelato o una passeggiata serale..e soprattutto addormenta lui Anita in fascia. Se invece fa la sera la giornata è lunga, ci siamo attrezzati con la piscinetta in terrazzo, oppure torniamo ai giardini. Per fortuna sono tornati i miei suoceri, così qualche sera vado a cena da loro e mi rilasso un pò. E per fortuna stanno piano piano tornando tutti gli amichetti di Cesare, così riesco a farmi anche qualche chiacchierata con altre mamme.
Devo dire che a rendere tutto più faticoso e difficile c'è l'aspetto "casa piccola e su due piani".
Trovatello ha definitivamente traslocato dai nonni in pianta stabile: lì ha giardino e tranquillità. Lo vediamo comunque quasi tutti i giorni e Carl lo porta fuori dividendosi l'impegno con il fratello, come già facevano prima.
Ma da quando Anita ha iniziato ad occupare anche lei uno spazio, seduta o a pancia in giù, o a quattro zampe (ancora non gattona ma mi sa che è questione di poco perchè già striscia all'indietro) ci siamo improvvisamente resi conto che non c'entriamo più. Vivere tutti nei pochi metri quadri della cucina, che fa anche da salotto e stanza dei giochi, è diventato impossibile, ci calpestiamo e scontriamo, per non parlare dei potenziali pericoli. Anche Carl dopo un paio di cene tutti e quattro insieme, ha capito che bisogna trovare una soluzione.
Cambiare casa non si può.
Ci sarebbero le stanze della mansarda, una più grande e una più piccola, entrambe con il tetto spiovente, dove già adesso abbiamo trasferito parte dei giochi di Cesare. Dobbiamo capire se sia realmente fattibile spostare la zona notte tutta al piano di sopra per trasformare la nostra stanza in un soggiorno. Il mio cervello si è già messo in moto e ragiona tutto il tempo su metri quadri e combinazioni di mobili. Poi c'è la questione condizionatori, che forse potrebbero aiutarci, ma costano uno sproposito...Vedremo...