Ebbene si...è una bambina!!!!!!
Sono così felice che non ci sono parole!!!!
SIAMO così felici che non ci sono parole!!!!
Ora vi racconto!!!
Martedì avevamo il controllo dal Super-gine, ero a 17+1.
Ci ha accolto con il suo solito affetto, come ogni volta mi sento a casa lì, ha il dono di farmi sentire tranquilla non appena metto piede nel suo studio!
Abbiamo chiacchierato un pò, gli ho detto del mal di testa forte che mi tormentava da qualche settimana e mi ha tolto l'integratore sostituendolo con della semplice folina+ferro, poi mi ha chiesto se avevo altri disturbi, ha guardato i risultati delle analisi del sangue del primo trimestre (tutto bene, non sono immune alla toxo, ma già si sapeva) e soprattutto quelli del duo test.
Ci ha ribadito anche lui che erano molto buoni e che non riteneva necessario fare altri accertamenti, e noi siamo d'accordo, anche perchè tra meno di un mese abbiamo l'ecografia morfologica alla asl, e quella dice tutto.
E poi finalmente siamo passati alla visita.
"Collo chiuso, tutto tranquillo." E' la prima cosa che mi dice ogni volta, perchè per tutti noi la paura più grande, una volta passata quella della perdita, è che si ripeta ciò che è successo con Cesare rischiando di farlo nascere prematuro (collo dell'utero accorciato improvvisamente e contrazioni a 29 settimane...).
Poi eccola lì, la nostra Piccola, con la sua testona tonda, che si girava e muoveva tutta.
Il Super-gine ha cominciato l'esplorazione dalla testa: il cervello, gli occhi, il naso, poi il cuore, i polmoni, via via tutti i vari organi e infine tutto gongolante ci fa:" Ma quindi è un ragazzo o una ragazza?"
Ovviamente abbiamo capito che lui l'aveva già visto, ma siamo stati al gioco e gli ho detto:
"Eh, ancora non si sa dottore, lei che dice?" e lui:"Certo, adesso ci vorrebbe una bambina..."
Io non ci potevo credere!!!! Una gioia immensa!!! Carl è quasi svenuto, non se l'aspettava proprio!
E poi ci ha mostrato nel dettaglio tutti i particolari, e in effetti non c'era proprio dubbio!
Poi ha continuato a misurare ed esaminare le gambe, le braccia, le manine e i piedini, e infine mi sono potuta rivestire.
A questo punto abbiamo messo a punto la strategia per i prossimi mesi: tre magnesio al giorno contro le contrazioni dell'utero più Difesan contro la rottura delle membrane.
Poi un tampone tra due settimane, perchè l'accorciamento del collo dell'utero avvenuto con Cesare non si è mai saputo da cosa sia stato causato. Secondo il Gine potrebbe essere stato o un batterio (per questo mi fa fare il tampone) oppure nella peggiore delle ipotesi è proprio una predisposizione che ho, e allora rischiamo che il fattaccio si ripeta.
Posso fare una vita normale, senza troppe fatiche (ma ovviamente si sa che con un bimbo di due anni è quasi impossibile) ma nessuna attività fisica tipo piscina o pilates o ginnastica per gestanti. Meglio non rischiare.
Io voglio con tutta me stessa che questa volta le cose vadano per il verso giusto, che la nostra Piccola nasca al suo momento senza rischi e quindi farò tutto quello che posso.
Poi c'è il discorso del diabete gestazionale, il Super-gine mi farà fare la curva glicemica circa un mese prima del previsto, quindi ho deciso di provare a mettermi un pò a dieta già da ora, per vedere se riesco a evitare anche quello.
Ecco finito il bollettino dalla Pancia!
Quando siamo tornati a casa abbiamo dato la notizia ai parenti, e sono tutti impazziti di gioia!
Nella famiglia di Carl poi non ci sono femmine, quindi i miei suoceri sono proprio in fibrillazione.
Carl dal canto suo è tutto scombussolato, si chiede se sarà capace di fare bene il papà anche di una bimba, se sarà più difficile accudirla e proteggerla...io non ho dubbi, so che sarà fantastico!
Però devo ammettere che sono emozionata anch'io, è come iniziare proprio da zero con un'avventura del tutto nuova, e non so cosa aspettarmi!
Per ora ho una bella panciona, e ogni tanto la sera o la notte sento qualche ondina di movimento, o come dicevo con Cesare, sento che fa la navicella!
E Cesare? Ovviamente lo abbiamo detto anche a lui, confondendogli le idee, perchè ci ha chiesto:"Ma allora dov'è andato il fratellino?"
Ora piano piano cerchiamo di ricordargliela ogni tanto, e ci si abituerà.
Intanto continua l'avventura dell'asilo, questa settimana è stata più dura, le maestre ci hanno detto che se lo aspettavano (l'inizio era stato troppo liscio!): al momento del distacco piange un pò, anche se poi va da solo in braccio alla maestra, si accuccia su di lei e si calma.
Ogni volta che ci penso mi si riempie il cuore di tenerezza, so che il nostro Cicciolo sta affrontando una grande prova, e spero di riuscire a stargli vicino nel modo giusto.
Scrutiamo il cielo..e intanto viviamo intensamente!!! ...Finchè non l'abbiamo avvistata e intercettata, quella pennuta!!!
venerdì 22 settembre 2017
venerdì 15 settembre 2017
Inserimento!!!
Sono passati già dieci giorni dall'inizio dell'asilo nido, e direi che siamo pronti per fare un bilancio.
Molto molto positivo.
Siamo contentissimi, e non avrei mai pensato che andasse così bene.
La settimana scolastica di Cesare ha avuto inizio di mercoledì, ma il lunedì pomeriggio c'è stata una "merenda" di benvenuto per le famiglie e i bambini, organizzata dalle maestre nel giardino del nido. Cesare era eccitatissimo, glie ne avevamo parlato tanto nei giorni precedenti, mostrandogli la lettera di "invito" che avevamo ricevuto, e quando ci siamo avvicinati all'ingresso è voluto entrare da solo tutto spedito, per poi prendermi per mano subito dopo, alla vista di tutte quelle persone.
Avevano organizzato in modo molto carino e accogliente, c'era la torta e il latte per i bimbi, e ovviamente tutti i giochi del giardino a disposizione. Le educatrici sono tre, noi le avevamo già conosciute nei vari colloqui e come vi avevo scritto ci piacevano già tanto, ma per Cesare è stato il primo incontro con loro.
Sono piaciute anche a lui, sono molto affettuose e materne, e durante il pomeriggio si sono impegnate a interagire con i vari bambini nuovi per rompere il ghiaccio e prendere confidenza.
Il martedì sera abbiamo preparato con Cesare tutte le cose necessarie sistemandole vicino alla porta.
La lista delle cose da portare era bella lunga e io e Carl nelle serate precedenti avevamo fatto i "compiti a casa" per preparare la scatola da scarpe ricoperta di carta e il "quaderno del cuore" con tutte le foto dei membri della famiglia e delle cose preferite da Cesare.
Poi c'erano la cartellina per i disegni, il bicchierino, il sacchetto con i cambi, i calzini antiscivolo, i bavaglini, gli asciugamani.
La mattina di mercoledì Cesare ha voluto prendere tutto lui, un pò di cose nello zainetto e un pò nella cartellina, e gli abbiamo fatto le foto per ricordarci del suo Primo Giorno di Scuola.
Poi io sono dovuta andare a lavorare a malincuore, e l'ho lasciato con Carl: sono andati a fare colazione insieme al bar e poi in bici fino a scuola.
Da quel momento in poi Carl mi ha aggiornato con i messaggi facendomi la telecronaca dei momenti più importanti della mattinata.
Sapeva quanto ero dispiaciuta di non poter essere presente, ed è stato bravissimo a non farmi perdere niente, almeno a parole. Anche se credo che dentro di me rimarrà sempre in un angolino il rimpianto per non aver potuto vedere il mio Cicciolo in questa sua prima grandissima avventura da solo.
Il primo giorno è andato bene, Carl è rimasto con lui per tutta l'ora prevista e poi sono andati dai nonni.
Il secondo giorno invece era quello più delicato, dato che Carl sarebbe dovuto andare via per una mezz'ora.
Cesare lo sapeva, avevamo inventato anche un piccolo rituale prendendo spunto da uno dei suoi libri, nel quale lui doveva regalare una macchinina al suo papà prima di salutarlo, in modo che se avesse sentito la mancanza di Cesare avrebbe avuto con sè la macchinina.
Così poco prima del saluto Cesare ha voluto dargli la macchinina, e poi ha detto "Io non voglio, papà resta un altro pò!" e ha pianto un pò, non disperato, più che altro triste per il distacco.
Poi è andato in braccio alla maestra Alba, e si è calmato, così Carl è andato via. Al ritorno lo ha trovato che giocava tranquillo con gli altri, gli è corso incontro e lo ha abbracciato forte. Le educatrici hanno detto che aveva giocato sereno e fatto la pipì al bagno avvisandole prima.
Il terzo giorno è andata un pò meglio: Carl è andato via dopo dieci minuti, ma Cesare stavolta dopo avergli dato la macchinina e aver fatto la faccia triste e andato da Alba senza piangere.
Quando è andato a riprenderlo, le educatrici hanno detto a Carl che il lunedì Cesare avrebbe potuto provare a restare nell'ora del pranzo, dato che stava andando tutto bene.
Il pranzo è stato un successone: Cesare ha mangiato tutto chiedendo il bis, poi ha giocato e fatto anche la cacca! :)
Per tutta la settimana è andato aumentando gradualmente il tempo di permanenza: prima un'ora e mezza, poi due ore e mezza, infine tutta la mattina. Al momento di salutare il papà non piange più, va tranquillo dalla maestra e al ritorno è tutto contento.
A casa ho cercato di farmi raccontare più dettagli possibile, per capire come si sentiva al riguardo: mi ha detto che le maestre sono "belle", che i suoi amici sono Vincenzo (che ha fatto l'inserimento insieme a lui) e Matteo "che lo fa ridere"; che c'è un bambino più piccolo, Leonardo, che dà i morsi e prende i giocattoli; che quando sta lì "gioca con il castello, con i camion, con il coccodrillo". Quando gli chiedo:"Domani ci vuoi tornare all'asilo?" mi risponde convinto di si.
Da quando entra all'orario normale, la mattina abbiamo iniziato a uscire tutti e tre insieme e questo gli piace tantissimo: lui e il papà in bici e io in macchina, facciamo "la gara" per il primo pezzetto a chi arriva prima, e poi ci salutiamo.
Siamo veramente contenti e spero che continui così. Ora il prossimo passo sarà rimanere a dormire, ma con le educatrici abbiamo concordato di farlo in un secondo momento, una volta che si sarà ben abituato a stare tutta la mattina. Nel frattempo ci aiutano i Santi Nonni, che lo tengono da loro dall'una e mezza fino a verso le quattro che torna Carl, o verso le cinque che torno io, a seconda della settimana.
Credo che a questa buona riuscita abbiano contribuito tanti fattori: primo fra tutti la sua età. Sono proprio convinta che ora, a due anni compiuti, Cesare abbia gli strumenti per affrontare nel modo giusto questa grande avventura, e forse sei mesi o un anno fa non sarebbe andata così bene.
E' in grado di parlare e può dirci come si sente, noi possiamo spiegargli cosa succederà il giorno dopo, ha la cognizione del tempo.
E poi anche la bravura e l'attenzione delle educatrici. Facendo il confronto con la nostra prima, fallimentare esperienza di asilo nido, quando Cesare aveva solo sette mesi, ho capito che tra asilo e asilo c'è tanta differenza. Questa volta sono rimasta subito colpita dalle educatrici, dal fatto che si sentiva in loro la passione e la volontà di accogliere e comprendere ogni singolo bambino con le sue caratteristiche. Sono affettuose, coccolose, gentili, sorridenti. Trattano bambini e genitori con grande rispetto e attenzione.
Poi sicuramente anche il fatto che è stato Carl a gestire l'inserimento ha facilitato le cose.
Anche se mi dispiace infinitamente, so che è stato meglio anche per Cesare vivere questa esperienza con il papà invece che con me. Lui gli trasmette sicurezza e forza, gli fa sentire che può farcela in ogni situazione, che crede in lui e che lo sostiene e gli è vicino senza interferire troppo.
Io so di essere molto più ansiosa e insicura, senza contare che in questo periodo per gli ormoni della gravidanza piango per ogni piccola cosa.
Cercherò comunque di partecipare alle attività organizzate dall'asilo per le famiglie, che sono tante e si svolgono di pomeriggio, quindi uscendo un'oretta prima dal lavoro dovrei farcela.
Insomma, sono stati giorni di grandi emozioni, per tutti noi.
E la prossima settimana non sarà da meno, dato che finalmente rivedremo il Piccoletto/a nella pancia, e chissà che non scopriamo anche se è un bimbo o una bimba...
Molto molto positivo.
Siamo contentissimi, e non avrei mai pensato che andasse così bene.
La settimana scolastica di Cesare ha avuto inizio di mercoledì, ma il lunedì pomeriggio c'è stata una "merenda" di benvenuto per le famiglie e i bambini, organizzata dalle maestre nel giardino del nido. Cesare era eccitatissimo, glie ne avevamo parlato tanto nei giorni precedenti, mostrandogli la lettera di "invito" che avevamo ricevuto, e quando ci siamo avvicinati all'ingresso è voluto entrare da solo tutto spedito, per poi prendermi per mano subito dopo, alla vista di tutte quelle persone.
Avevano organizzato in modo molto carino e accogliente, c'era la torta e il latte per i bimbi, e ovviamente tutti i giochi del giardino a disposizione. Le educatrici sono tre, noi le avevamo già conosciute nei vari colloqui e come vi avevo scritto ci piacevano già tanto, ma per Cesare è stato il primo incontro con loro.
Sono piaciute anche a lui, sono molto affettuose e materne, e durante il pomeriggio si sono impegnate a interagire con i vari bambini nuovi per rompere il ghiaccio e prendere confidenza.
Il martedì sera abbiamo preparato con Cesare tutte le cose necessarie sistemandole vicino alla porta.
La lista delle cose da portare era bella lunga e io e Carl nelle serate precedenti avevamo fatto i "compiti a casa" per preparare la scatola da scarpe ricoperta di carta e il "quaderno del cuore" con tutte le foto dei membri della famiglia e delle cose preferite da Cesare.
Poi c'erano la cartellina per i disegni, il bicchierino, il sacchetto con i cambi, i calzini antiscivolo, i bavaglini, gli asciugamani.
La mattina di mercoledì Cesare ha voluto prendere tutto lui, un pò di cose nello zainetto e un pò nella cartellina, e gli abbiamo fatto le foto per ricordarci del suo Primo Giorno di Scuola.
Poi io sono dovuta andare a lavorare a malincuore, e l'ho lasciato con Carl: sono andati a fare colazione insieme al bar e poi in bici fino a scuola.
Da quel momento in poi Carl mi ha aggiornato con i messaggi facendomi la telecronaca dei momenti più importanti della mattinata.
Sapeva quanto ero dispiaciuta di non poter essere presente, ed è stato bravissimo a non farmi perdere niente, almeno a parole. Anche se credo che dentro di me rimarrà sempre in un angolino il rimpianto per non aver potuto vedere il mio Cicciolo in questa sua prima grandissima avventura da solo.
Il primo giorno è andato bene, Carl è rimasto con lui per tutta l'ora prevista e poi sono andati dai nonni.
Il secondo giorno invece era quello più delicato, dato che Carl sarebbe dovuto andare via per una mezz'ora.
Cesare lo sapeva, avevamo inventato anche un piccolo rituale prendendo spunto da uno dei suoi libri, nel quale lui doveva regalare una macchinina al suo papà prima di salutarlo, in modo che se avesse sentito la mancanza di Cesare avrebbe avuto con sè la macchinina.
Così poco prima del saluto Cesare ha voluto dargli la macchinina, e poi ha detto "Io non voglio, papà resta un altro pò!" e ha pianto un pò, non disperato, più che altro triste per il distacco.
Poi è andato in braccio alla maestra Alba, e si è calmato, così Carl è andato via. Al ritorno lo ha trovato che giocava tranquillo con gli altri, gli è corso incontro e lo ha abbracciato forte. Le educatrici hanno detto che aveva giocato sereno e fatto la pipì al bagno avvisandole prima.
Il terzo giorno è andata un pò meglio: Carl è andato via dopo dieci minuti, ma Cesare stavolta dopo avergli dato la macchinina e aver fatto la faccia triste e andato da Alba senza piangere.
Quando è andato a riprenderlo, le educatrici hanno detto a Carl che il lunedì Cesare avrebbe potuto provare a restare nell'ora del pranzo, dato che stava andando tutto bene.
Il pranzo è stato un successone: Cesare ha mangiato tutto chiedendo il bis, poi ha giocato e fatto anche la cacca! :)
Per tutta la settimana è andato aumentando gradualmente il tempo di permanenza: prima un'ora e mezza, poi due ore e mezza, infine tutta la mattina. Al momento di salutare il papà non piange più, va tranquillo dalla maestra e al ritorno è tutto contento.
A casa ho cercato di farmi raccontare più dettagli possibile, per capire come si sentiva al riguardo: mi ha detto che le maestre sono "belle", che i suoi amici sono Vincenzo (che ha fatto l'inserimento insieme a lui) e Matteo "che lo fa ridere"; che c'è un bambino più piccolo, Leonardo, che dà i morsi e prende i giocattoli; che quando sta lì "gioca con il castello, con i camion, con il coccodrillo". Quando gli chiedo:"Domani ci vuoi tornare all'asilo?" mi risponde convinto di si.
Da quando entra all'orario normale, la mattina abbiamo iniziato a uscire tutti e tre insieme e questo gli piace tantissimo: lui e il papà in bici e io in macchina, facciamo "la gara" per il primo pezzetto a chi arriva prima, e poi ci salutiamo.
Siamo veramente contenti e spero che continui così. Ora il prossimo passo sarà rimanere a dormire, ma con le educatrici abbiamo concordato di farlo in un secondo momento, una volta che si sarà ben abituato a stare tutta la mattina. Nel frattempo ci aiutano i Santi Nonni, che lo tengono da loro dall'una e mezza fino a verso le quattro che torna Carl, o verso le cinque che torno io, a seconda della settimana.
Credo che a questa buona riuscita abbiano contribuito tanti fattori: primo fra tutti la sua età. Sono proprio convinta che ora, a due anni compiuti, Cesare abbia gli strumenti per affrontare nel modo giusto questa grande avventura, e forse sei mesi o un anno fa non sarebbe andata così bene.
E' in grado di parlare e può dirci come si sente, noi possiamo spiegargli cosa succederà il giorno dopo, ha la cognizione del tempo.
E poi anche la bravura e l'attenzione delle educatrici. Facendo il confronto con la nostra prima, fallimentare esperienza di asilo nido, quando Cesare aveva solo sette mesi, ho capito che tra asilo e asilo c'è tanta differenza. Questa volta sono rimasta subito colpita dalle educatrici, dal fatto che si sentiva in loro la passione e la volontà di accogliere e comprendere ogni singolo bambino con le sue caratteristiche. Sono affettuose, coccolose, gentili, sorridenti. Trattano bambini e genitori con grande rispetto e attenzione.
Poi sicuramente anche il fatto che è stato Carl a gestire l'inserimento ha facilitato le cose.
Anche se mi dispiace infinitamente, so che è stato meglio anche per Cesare vivere questa esperienza con il papà invece che con me. Lui gli trasmette sicurezza e forza, gli fa sentire che può farcela in ogni situazione, che crede in lui e che lo sostiene e gli è vicino senza interferire troppo.
Io so di essere molto più ansiosa e insicura, senza contare che in questo periodo per gli ormoni della gravidanza piango per ogni piccola cosa.
Cercherò comunque di partecipare alle attività organizzate dall'asilo per le famiglie, che sono tante e si svolgono di pomeriggio, quindi uscendo un'oretta prima dal lavoro dovrei farcela.
Insomma, sono stati giorni di grandi emozioni, per tutti noi.
E la prossima settimana non sarà da meno, dato che finalmente rivedremo il Piccoletto/a nella pancia, e chissà che non scopriamo anche se è un bimbo o una bimba...
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