lunedì 11 gennaio 2016

Anno Nuovo e...il coraggio di cambiare idea.

Intanto auguri....è finito il nostro amato 2015, l'anno che ci ha fatto diventare genitori e ci ha regalato infinite gioie..ed è arrivato il 2016, che non so perchè ma lo vedo con molto meno affetto.
Forse perchè è l'anno del mio rientro al lavoro, forse perchè non è cominciato proprio benissimo, o forse perchè nell'oroscopo dice che arriverà Saturno che ai Sagittari porta sempre rogne.
Non è cominciato bene perchè Carl ha avuto uno dei suoi periodi neri...erano anni che non capitava, e NON doveva più capitare..ma chi conosce la depressione sa che non si smette mai di farci i conti, e infatti è tornata a trovarci, un pò per colpa del suo medico che gli ha abbassato la cura forse con troppa leggerezza, un pò per una situazione generale di stress a lavoro e a casa. 
Ora va lentamente un pò meglio, anche se ogni volta è un'enorme fatica per lui e per me, e questa volta lo è stata molto di più, perchè ovviamente non siamo più due adulti soli, ma c'è un Piccolo che ha bisogno di tutte le nostre energie e risorse.
E poi arriviamo a parlare della Questione. 
Il NIDO.
Abbiamo iniziato l'inserimento il 4 gennaio, come previsto:
Primo giorno insieme a me
Secondo giorno sono stata un pò lì con lui e poi l'ho lasciato mezz'ora
Terzo giorno l'ho lasciato subito ed è stato per quaranta minuti
Quarto giorno l'ho lasciato per due ore.
I primi tre giorni è andata bene, l'ho trovato tranquillo che giocava, e non ha pianto al momento del saluto, anche se in macchina, al ritorno, ha dato sfogo a tutta la sua frustrazione piangendo per tutto il tragitto fino a casa.
La procedura prevede che il primo giorno la mamma parli con le educatrici per raccontare le abitudini del bimbo, il suo carattere, cosa mangia e come dorme, e tutto viene scritto sulla scheda del bambino.
Mentre parlavo con loro e Cesare giocava sul tappetino ho osservato gli altri bambini che già erano inseriti da settembre, il comportamento loro e delle educatrici: insomma, ho annusato un pò l'aria che si respirava.
E non è che ne fossi entusiasta. 
Se devo essere sincera, non mi sembrava che nessun bambino fosse particolarmente felice di essere lì. Erano silenziosi e qualcuno ogni tanto piagnucolava o si lamentava. Chiedevano spesso di essere coccolati, e loro li facevano sedere sulle ginocchia, gli davano un giochino da fare, gentili, ma non li prendevano mai in braccio. Al momento di fare la nanna l'educatrice diceva:" Camilla, hai sonno! Vuoi fare la nanna? Vieni!" Ovviamente Camilla non sa parlare quindi non dice nè si nè no...si avvicina, l'educatrice le dà il suo ciuccio, le toglie il bavaglino e la porta nella stanza della nanna, la mette nel lettino e dopo cinque minuti riappare di là. I bambini dormivano tutti in questa stanza al buio, ognuno nel suo lettino. Ho tenuto per me le mie perplessità, la mia sensazione che quei bambini, che andavano dai sei mesi a un anno e mezzo d'età, sembrassero tutti dei piccoli "soldatini", i miei dubbi sul fatto che non ce lo vedevo proprio Cesare che si adeguava docilmente a quest'ordine silenzioso.
Mi sono detta che dovevo fidarmi di loro, che se dicevano che anche lui avrebbe trovato piacevole la "routine" dell'asilo doveva essere vero. Ovviamente avevo spiegato loro che nostro figlio è abituato a dormire in braccio, o al seno, oppure in fascia, che non prende il ciuccio più di tanto, che è un bambino cresciuto ad alto contatto con noi, che non lo facciamo piangere e così via. Ma le educatrici sembravano  sembravano tranquille rispetto a questo.
Il quarto giorno quando sono andata a prenderlo l'ho trovato tutto sudato e singhiozzante. Mi hanno detto che aveva pianto parecchio (ma si vedeva benissimo) e che non si era addormentato. Io l'ho preso in braccio per consolarlo, dicendo qualcosa del tipo:
"Povero cucciolo, vieni..
Insomma, una frase che avrebbe detto qualsiasi mamma al mio posto.
Ma a quel punto l'educatrice esclama:
" Tu sei troppo ansiosa! Guarda che glie la trasmetti quest'ansia! " Mi ha dato fastidio ma non ho protestato più di tanto... è vero, sono ansiosa, ma credo sia normale quando si lascia il proprio bimbo di sette mesi con degli estranei, per quanto gentili e competenti!
Cesare intanto aveva ricominciato a piangere, e mentre lo vestivo l'educatrice continuava a dirmi frasi tipo:
" Eh, ma sai, lui dorme solo a contatto con voi...e poi, non vuole il ciuccio...è normale che pianga..." come per giustificarsi, anche se non ce n'era bisogno, perchè era ovvio che il cambiamento non gli sarebbe piaciuto.
Sono tornata a casa (non prima di avergli dato un pò di latte in macchina, per calmarlo un pò) e ho raccontato tutto a Carl. E ci siamo messi a parlare di questa cosa. Ci siamo chiesti cosa non ci faceva stare tranquilli.
Abbiamo ripensato a tutte le nostre motivazioni. Abbiamo parlato un bel pò, ed è venuto fuori che nessuno di noi era convinto fino in fondo di portarlo lì.
Tanti i motivi: organizzativi, economici, educativi, psicologici.
Di testa, di portafoglio, di cuore e di pancia.
Abbiamo una sola macchina, che uso io per andare a lavoro, Carl va in motorino. Entrambi lavoriamo in un'altra città, distante circa mezz'ora dalla nostra. La mattina avremmo dovuto svegliare Cesare prestissimo e fare tutti le corse per portarlo al nido, anche se lui ama molto dormire la mattina. All'uscita bisognava trovare una baby sitter che lo andasse a prendere, perchè alle 14 sia io che Carl siamo a lavorare e i suoceri idem.
Questa baby sitter, automunita, avrebbe dovuto portarlo a casa, e stare con lui per un pò di ore fino al mio arrivo. Perciò si aggiungeva oltre alla retta del nido, anche la spesa per la baby sitter, pagata a ore.
In caso di malattia, dall'asilo ti chiamano e devi andare a prendere subito il bimbo, ovviamente. Quindi io sarei dovuta scappare via dal lavoro ogni volta per portarlo a casa e poi per i giorni successivi avrei dovuto chiamare la baby sitter. Quindi ansia, problemi a lavoro, e doppia spesa.
Questo castello di carte ci è sembrato troppo fragile per non crollare miseramente al primo imprevisto, alla prima coda in autostrada, alla prima influenza. 
Un disegno basato su un equilibrio perfetto che ci stava mettendo agitazione ancora prima di iniziare.
Inoltre le due settimane al mese che Carl fa il turno di sera entra tardi la mattina e torna dopo le 22, quando Cesare è già a letto, quindi il risultato sarebbe stato che per quelle due settimane al mese loro due non si sarebbero praticamente mai visti.
Infine, c'è un'ultima motivazione.
Crediamo in una genitorialità ad alto contatto, e non abbiamo mai fatto piangere Cesare "volontariamente" per "educarlo" o insegnargli qualcosa. Secondo noi il pianto è un segnale di disagio e abbiamo sempre cercato di rispondere per alleviare questo disagio, quando era possibile. E adesso, dopo sette mesi, devo lasciare mio figlio con persone per lui totalmente estranee, che applicano proprio questi metodi che noi non approviamo per insegnargli ad adeguarsi a una certa routine. E noi li paghiamo per farlo.
Non ha senso! Se Cesare potesse parlare mi direbbe: "Mamma, ma non ti sembra un pò incoerente? Potevate farmi piangere voi allora, e insegnarmi a dormire da solo e ad essere un Bravo Bambino!
Sicuramente PRIMA O POI si sarebbe abituato. Come si abituano tutti i bambini. Ma ne valeva veramente la pena?
Abbiamo cambiato idea. 
Dopo un consulto con i miei suoceri abbiamo stabilito che Cesare starà con una baby sitter per cinque ore al giorno, dalle 11 alle 16, mentre nel resto del tempo si alterneranno Carl e suo padre, che hanno i turni sfalsati (quando uno è di mattina, l'altro lavora la sera e così via). La baby-sitter la pagheremo con un for fait, e alla fine forse risparmieremo pure.
Cesare starà a casa sua, con i suoi giochi, i suoi orari, le persone che gli vogliono bene.
Ci sarà tutto il tempo per "inserirlo nel sistema".
Ha tutta la vita per diventare un perfetto scolaro, un perfetto cittadino, un perfetto lavoratore eccetera eccetera.
Voglio lasciarlo nel suo mondo senza orologi e regole per un altro pò, finchè è possibile.
Non ci importa dei soldi persi, una volta presa la nostra decisione eravamo tutti e due più tranquilli, finalmente ci siamo tolti questo peso che stazionava dentro le nostre teste già da qualche mese, rendendoci nervosi e preoccupati.
Perchè non l'abbiamo capito prima non lo so, che quella dell'asilo non era un'idea che faceva per noi. Forse siamo stati ingenui, sicuramente inesperti.
Comunque sbagliando si impara, l'importante è avere il coraggio di cambiare strada. E quando ritorni sulla Tua Strada, lo senti.
Così adesso ecco la missione 2016: trovare la nostra Mary Poppins, la Persona Giusta.

18 commenti:

  1. io non credo che il problema sia IL nido, ma QUEL nido.
    Io ho trovato sempre maestre molto materne e anche Lele che dormiva in braccio è stato coccolato come avrei fatto io. Ovvio i bimbi sono tanti, ma noi avevamo 3 maestre per massimo 12 bimbi in contemporanea quindi erano come mamme di più figli.
    Comunque l'importante è aver trovato una quadra che vi faccia stare sereni. Tanto in un modo o in un latro è sempre un salasso economico...ma almeno è i prezzo della serenità!

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    1. così a istinto, sono molto d'accordo con Giorgia. credo che quel nido, in particolare, non sia giusto per voi. Su questo non ci piove!
      L'importante è che abbiate trovato una soluzione che vi soddisfa. Poi, peraltro, se tra un po' non vi trovate bene così, potete sempre pensare nuovamente al nido..basta che siate sereni voi e penso che anche Cesare lo sarà.
      Noi ci stiamo inserendo in questi giorni, domani primo distacco. Vedremo :)

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    2. Sì credo che abbiate ragione. ..anche un'amica che ha portato il figlio al nido con serenità mi ha detto che da loro li addormentavano in braccio. ..forse la nostra scelta del nido non è stata oculata, anche se finché non sei li dentro e non vedi veramente come funziona è difficile farsi un'idea realistica. Come dici tu Diarista, chissà che l'anno prossimo non cambiamo idea di nuovo. ..per ora siamo contenti della decisione presa! :)

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  2. Anche io credo che il problema sia quel nido..mho 2figli e per il 1 sono stata a casa fino ai suoi 3 anni (ora ne ha quasi 5) la seconda ha 20 mesi e va al nido da 1 settimana..io ho ripreso ora a lavorare e lei si trova benissimo! Addirittura ieri non voleva.venire via ah ah voleva tornare in classe! Lei resta poche ore al giorno (3-4massimo) perche io lavoro poche ore per ora..nido a 200mt dal mio lavoro quindi tutto pttimo x me! Voi dovete cercare la soluzione ottimale x voi come.famiglia e se una baby sitter vi fa sentire piu tranquilli battete quella strada...però posso dirti 1cosa 1po scomoda? Secondo me questo alto contatto che avete con lui è meraviglioso ma purtroppo si scontra con questa società dove le mamme devono tornare al lavoro prestissimo! Io non ho mai fatto piangere i miei figli e se dovevo tenerli in braccio 2ore e non fare niente altro lo facevo..ma non ho usato la fascia nel modo in cui fate voi quindi dormivano in carrozzini culle ecc ecc. Sono una fan delle coccole e del contatto e ancora adesso a quasi 5 anni a metà notte mio figlio viene nel lettone x le coccole e io lo adoro..ma il vostro stile mi sembra 1 po troppo davvero...credo che Cesare farà fatic anche con la baby sitter..perchè non è te!

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    1. Grazie per le tue parole. ..intanto la situazione vostra come spieghi anche tu è molto diversa: si tratta di una bambina di venti mesi e non di sette, si tratta di poche ore al giorno, si tratta di poter passare con lei tutto il resto della giornata, ogni giorno. Io quando tornerò a lavoro starò via dalle 7.30 alle 16 finché lui non farà un anno, e poi inizierò il full time tornando non prima delle 18 ogni sera! Quindi puoi capire che la mia ansia è dovuta al fatto di dover organizzare un'intera giornata senza di me! Quanto al discorso del contatto, non c'è molta differenza tra la tua visione e la mia. L'unica differenza è l'uso della fascia, che è l'equivalente di tenerlo in braccio ma meno faticosa e più divertente! :) per noi è stato tutto molto naturale, fino a tre mesi se ti ricordi Cesare dormiva anche in carrozzina, poi ha smesso e non ha più voluto e noi ci siamo adeguati, per farlo riposare anche di giorno, altrimenti era nervosissimo. Sul fatto che questo sistema non va d'accordo con la società sono d'accordo con te, ma è la società che è sbagliata sotto questo aspetto! !! Per la società siamo tutti macchine, non c'è niente di umano in questo sistema! Almeno finché posso tenterò di far vivere Cesare nel modo più naturale per lui,poi quando proprio non sarà più possibile ci adegueremo! La tata sarà anche lei un cambiamento, certo, ma almeno noi genitori staremo sereni nella gestione delle nostre giornate e vivremo tutti meglio! !!

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    2. Si..la situazione è diversa..diciamo che io e mio marito abbiamo impostato TUTTO per poter far stare me a casa..quindi lui ha un buon lavoro con stipendio abb alto..e nn abbiamo casa ma siamo in affitto in 1paesino..300euro e la casa è grande con giardino..1sola macchina e nessun motorino..io a piedi o autobus..e cosi sono stata a casa col grande sempre..ora in 4 giustamente si fatica 1po ad arrivare a finemese e io ho trovato una cosa che davvero mi appassiona..pratico crossfit da 1po e sono insegnante ora..ho studiato e lottato tanto e ci sono riuscita..ed ora lavoro 6 ore a settimana (piu tempo x allenarmi)..la bimba è grandina..autonoma cammina parla..insomma io come persona non potrei sopportare d uscire al mattino e tornare la sera e nn vedere.i.bimbi se non a cena..morirei. E per questo io e mio marito ci siamo battuti tanto..rinunciando a tanto e impostando le cose in 1 certo modo. Siam

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    3. Siamo sereni noi e lo sono i ns figli! Quindi cercate la soluzione adatta..lottate..cambiate..nulla vale la serenità della famiglia. In bocca al lupo!!

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    4. Grazie per avermi raccontato la vostra storia! Nella nostra famiglia quella che lavora più ore sono io:Carl lavora part-time e fa due turni. Io lavoro otto ore ma il mio stipendio non supera di così tanto quello di mio marito. ..insomma, ci servono entrambi...anche noi abbiamo solo una macchina e il motorino e il mutuo per fortuna è basso. ..mi piacerebbe tanto poter scegliere di stare a casa o almeno di fare un part time ma la nostra situazione è questa e bisogna apprezzare i lati positivi: almeno Carl ha tempo per poter stare con Cesare! :) poi chissà che in futuro le cose non possano migliorare!

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  3. la cosa che tu sei ansiosa e gli trasmetti l'ansia te la diranno per sempre, me lo dicono anche adesso che mia figlia ha 9 anni e mezzo.
    Ti posso assicurare che sono tutte palle
    ovvero
    io credo che il bambino senta se la mamma è serena o meno su una certa cosa, ma che addirittura trasmetta l'ansia al bambino mi pare esagerato. Io peresempio ho paura a fare un sacco di cose, mia figlia invece per niente. Ognuno ha il suo carattere.

    e piangere al nido santocielo mi pare pure una reazione sana, se devo dirla tutta. Mi sarei molto più preoccupata se l'avessi lasciato li sorridente e ripreso sorridente... come se la cosa gli fosse indifferente!

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    1. Sono d'accordo con te, sarebbe stato strano che non avesse pianto! Ma neanche a me sembrava di avergli trasmesso dei messaggi telepatici di disperazione mentre lo aspettavo fuori. ..anzi, ero andata anche a fare colazione al bar! :)

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  4. Ellie mi spiace per l'esperienza. Io manderò Aurora al nido ad aprile ed ho già l'ansia, in particolare per il momento nanna. La sto abituando a dormire nell'ovetto e lettino da adesso proprio perché ho paura ne soffra troppo, anche perché il nido ha molti bambini e non posso pensare che stiano un'ora a cullare lei per farla dormire. Ho pensato anche ad una tata ma è molto più dispendioso e poi... chi mi garantisce che non me la molli davanti ai cartoni tutto il dì. Mio marito è irremovibile, nido. Lì fanno fare molte attività, dal pet therapy, al coltivare l'orto, giochi sensoriali etc. che una tata non farà mai, starà con altri bambini con cui inizierà ad approcciarsi e imparerà molto di più stimolata da questo. Sinceramente mi fido più di un nido che della tata. Certo all'inizio magari piangerà perché le sue abitudini si scontrano con quelle del nido, ma sono certa che piangerebbe pure con una tata. Io ho il cuore dilaniato, ho pure pensato di stare a casa ma non arriveremmo a fine mese e non so fino a che punto sia giusto per lei. Vedo i miei nipoti che vanno al nido felici e quasi non vogliono tornare a casa quando è ora e non penso sia male. Certo se trovassi un nido come il vostro cambierei al volo, la prima cosa è che le maestre ci ispirino fiducia. Però quanto è difficile

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    1. Ti capisco perfettamente. ..anche io sai quanto ci ho pensato su. .. siamo intenzionati a trovare una persona giusta, una persona di cui fidarci al cento per cento, e la troveremo. Abbiamo scelto preferendo gli aspetti "emotivi" a quelli delle attività e degli stimoli, che certamente al nido sono molti di più, ma mi sono resa conto che mio figlio a sette mesi non fa grandi attività, a parte mordicchiare tutto e sbatacchiare i suoi giochi. Idem i rapporti con i bambini:lo porto sempre alla colazione tra mamme, e i bambini ha cominciato a notarli solo ora, e giusto per qualche minuto. Tutte queste cose forse cambieranno col tempo, ma per ora so che per lui è più importante stare in un posto sicuro che conosce con pochi punti di riferimento stabili. Questo ovviamente vale per noi, ogni bambino è diverso! Vedrai che per voi sarà una bella esperienza! !!

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  5. Cara Ellie, e' la prima volta che ti scrivo, ormai la mia bambina ha sei anni, ma quando ad otto mesi avrei dovuto metterla al nido non me la sono sentita. Ma ho trovato una soluzione che poi per me e per lei si e' rivelata meravigliosa! Ho trovato una baby sitter che stava con la mia e altre due bambine sue coetanee a casa di una di queste bimbe, Potevo prenderla e portarla liberamente, anche sul tardi la mattina, le bimbe si ammalavano di rado perché' essendo poche si trasmettevano meno bacilli. E poi questa babysitter era fantastica...la nostra Mary Poppins. Dopo 2 anni l'ho mandata al nido, ma non ho più' trovato una situazione serena come quella che avevo sperimentato fino ad allora!! buona ricerca

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    1. Che bella idea! !! È una via di mezzo tra nido e tata! :) piacerebbe anche a me, ma non so se c'è qualcuno che lo fa ...mi informerò! :)

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  6. L'importante è che la scelta sia quella che vi fa stare piu' sereni perché poi sarete a lavoro.
    Onestamente io fino a un anno e mezzo Matteo l'ho tenuto a casa, non era pronto per il nido e onestamente potevo tenerlo con mia mamma.
    Le Tate fanno la differenza, qui li prendono in braccio e al momento della nanna coccole per tutti.
    Ci sono giorni che l'ho trovato tranquillo e sereno a giocare, e giorni in cui l'ho trovato in lacrime perché era piu' stanco...Sono tutte esperienze emozionantissime per loro, quindi se ne vanno tante energie e ancora non sanno "dosarsi". Magari l'anno prossimo sarà pronto.
    E puoi sempre andare a vedere altri nidi!
    Mi spiace per Carl non dev'essere facile...

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    1. Vedi, forse abbiamo scelto un nido che non faceva per noi. ..e senza dubbio né Cesare né noi genitori siamo pronti a un distacco così brusco. ..grazie per i consigli. ..bacio!

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  7. Carissima Ellie!
    Che bello che tu e Carl siate sempre così uniti e sulla stessa lunghezza d'onda, e che abbiate il coraggio di cambiare, e di ascoltare cosa vi dice il cuore...
    Non posso che congratularmi con te!
    Ah, Buon Anno!

    Noi abbiamo depositato la domanda per l'adozione, ora aspettiamo...

    Bacio,
    Carmen

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    1. Uau che notiziona!!!!!!!! Sono contentissima!!! Incrocio le dita e tutto il resto per voi, perchè vada tutto a buon fine!!! E Buon Anno!!! :)

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