domenica 13 marzo 2016

A piccoli passi...si torna a lavoro!

E' una domenica pomeriggio fredda e ventosa, Cesare e Carl dormono sulla sedia a dondolo coperti dal plaid a quadri, Trovatello russa nella sua cuccia sotto la scala, e io dopo aver messo su l'ennesimo brodo vegetale (ultimamente è un pò un'ossessione...) mi dedico ad aggiornare il blog davanti a una tazza di tè bollente. 
E così sono tornata a lavoro.
Nonostante tutti i miei buoni propositi martedì sera ero nervosissima e mi era venuto un terribile raffreddore (sicuramente psicologico..) a peggiorare il mio stato d'animo.
Poi mercoledì mattina la sveglia è suonata alle 06:15 e si è messo in moto tutto il meccanismo: prima mi sono lavata e ho fatto colazione lasciando Carl e Cesare a letto, poi ho svegliato Carl che ha portato fuori Trovatello mentre io prendevo il suo posto sotto le coperte per non far svegliare Cesare e dargli un pò di latte mentre sonnecchiava, poi lui è tornato e io ho finito di vestirmi e prepararmi e alle 7:40 sono uscita di casa. Alle 8 sarebbe arrivato il Nonno per dare modo a Carl di prepararsi e uscire, e poi sarebbe rimasto con Cesare fino alle 11, quando sarebbe arrivata la baby sitter. Io sarei tornata verso le 15:30 e poco dopo anche Carl.
Quando sono arrivata davanti all'azienda mi sembrava che non ce l'avrei mai fatta ad entrare..c'era una vocina che continuava a ripetermi:"Dai adesso fermati e torna indietro. E non metterci più piede!!!"
Ma non le ho dato ascolto e sono entrata.
Ho marcato, ho salito le scale, e quando ho varcato la soglia dell'open space mi è sembrato di non essere mai andata via. Tutto si era come congelato, quegli undici mesi lontano da lì erano trascorsi solo per me, mentre lì dentro era rimasto tutto immutato.
Una specie di castello della Bella Addormentata Nel Bosco.
La mia scrivania, il mio computer, le mie forbici cigolanti, le matite, le squadrette, il cartoncino, i miei post-it sparsi ovunque.
La ragazza che mi aveva sostituito aveva finito esattamente il giorno prima, e a parte un maglione sulla spalliera della sedia, non aveva lasciato altri segni della sua presenza. 
E così la giornata lavorativa è iniziata. Ho salutato le colleghe e  la mia capa, tutte sono state gentilissime e carine; abbiamo preso il caffè, poi ho cominciato a lavorare ed era come se avessi smesso solo il giorno prima. Mi ricordavo tutto. Come andare in bicicletta. :)
In realtà durante il giorno e nei giorni successivi ho capito che quella sensazione di immutabilità era vera solo per me, perchè lì dentro le cose erano cambiate, e anche un bel pò.
Le colleghe mi hanno aggiornato sulla situazione: l'azienda sta delocalizzando all'estero, tante persone le hanno mandate via, tante sono state spostate (o per meglio dire "spalmate" in altri uffici), tanti contratti a termine non rinnovati, alcune andate in pensione anticipata.
Il sindacato interno ha proclamato lo stato di agitazione, hanno già fatto una manifestazione e se ne prevedono altre, ma i piani dei vertici aziendali (c'è un nuovo Grande Capo, che a quanto pare dà importanza solo ai bilanci e ai numeri) sembrano ormai definitivi. L'atmosfera è tesa e nessuno sa chi sarà il prossimo a essere chiamato all'ufficio del personale. 
Insomma, un bel casino.
Io ho ascoltato i racconti, commentato, esternato una preoccupazione che non ho, perchè in realtà mi sento ancora del tutto distaccata, come se non mi riguardasse, anche se razionalmente so che non è così.
Ho invece molto apprezzato di riprendere in mano il mio lavoro, di chiacchierare con le colleghe, di essere fermata in corridoio per sentirmi dire:"Bentornata!" "E il piccino come sta? Con chi l'hai lasciato?" e soprattutto ho apprezzato di spegnere il computer alle 15, salutare tutti e andarmene a casa.
Di aprire la porta chiedendomi come mi avrebbe accolta Cesare, se avrebbe pianto oppure no, e poi vedere la gioia nei suoi occhi e abbracciarlo forte, e accoccolarci sul divano io e lui per dargli un pò di latte, momento solo nostro, e poi avere ancora il pomeriggio davanti per stare insieme.
Il part-time è veramente una condizione privilegiata, ne sono sempre più convinta.
Insomma, è andata bene. Sono passati solo tre giorni, non voglio cantare vittoria troppo presto, ma il nostro ometto coraggioso non ha pianto, è stato buono sia con il Nonno che con la Tata, e la nostra organizzazione sembra funzionare.
Ora ci aspetta una settimana più impegnativa, perchè Carl fa la sera e saremo soli a gestire ogni cosa, ma sono fiduciosa. Se vedo che Cesare è sereno va tutto bene, la sua serenità è il nostro premio per le fatiche e gli equilibrismi. 
E così andiamo avanti, a piccoli passi, e ogni giorno cresciamo un pò insieme.

PS: Ehi, aggiunta importante!!!!! Non vi ho raccontato com'è andata la visita dal Super-gine!!! Qui dentro tutto tace, ovaie e utero ancora addormentati, dell'Amica Endometriosi nessuna traccia!!! La stiamo fregando ben bene!!! Finchè il ciclo non mi torna è la condizione ideale, perchè è come se la stessi curando senza medicine!!! Potete immaginare la mia felicità! Quindi si continua con l'allattamento finchè posso, spero il più a lungo possibile!!!!!

13 commenti:

  1. Brava tesoro!!!
    Quello di cui mi sono resa conto rientrando è che si va bene il lavoro mi piace e tutto ma non mi faccio piu' il sangue amaro per tante cose...Che bella immagina Carl E Cesare che dormono insieme sulla sedia a dondolo e il plaid!

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    1. Sì, erano bellissimi e dolcissimi! :) in effetti vedo tutto sotto un'altra luce. ..perché quello che conta prima di tutto è la mia famiglia, e il resto viene dopo. ..molto molto dopo! !!!

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  2. Brava, andrà tutto bene e tutto si tarerà su un nuovo equilibrio che ti sembrerà sempre meno alieno.
    E un bel fratellino/sorellina a Cesare?

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    1. Magari Giorgia! !!!!:) Con Carl siamo d'accordo che se arrivasse saremmo felicissimi, e ovviamente non facciamo niente per evitarlo. ..ma non voglio illudermi più di tanto....

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  3. io credo sia giusto e bello che una mamma rientri al lavoro...
    le fa bene, e rende la sua famiglia felice di stare con lei...

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    1. Anche io la penso come te, a patto che il lavoro lasci il tempo per fare anche altro, per stare con la famiglia...nel caso dell'orario che faccio adesso, sei ore, è così...ma con un orario di otto ore il tempo da passare in famiglia è troppo poco!!!!

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  4. Mi sembra che stia andando tutto per il meglio, ottimo!!!
    Cesare cresce e nascono nuovi equilibri, così si fa

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  5. Sarai stata in pensiero per Cesare, immagino, e vedere che era andato tutto bene e non aveva pianto sarà stato un enorme sollievo eh?!
    Ti mando un abbraccio.

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    1. Ciao Carmen, quando torno a casa e vedo che non piange è un grande sollievo! Peccato che poi fa dei pianti senza motivo in altri momenti, e io li ricollegp sempre al distacco. ..

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  6. Ciao! Finalmente riesco a tornare a trovarti! Ho reso il mio blog privato, dovrei averti mandato l'invito, se così non fosse mandami un'e-mail che provvedo (se ti interessa ovviamente).
    Ma quanto ha Cesare adesso di preciso?
    Anch'io sono rimasta a casa per undici mesi dal lavoro, e poi una volta rientrata ho chiesto il part time. Non preoccuparti, al lavoro e alla routine ci si riabitua subito. Anch'io ero preoccupata, ma non è stato tragico come pensavo... Anche perché so che poi ho tutto il pomeriggio per stare con il mio bimbo! Mi raccomando, allatta il più a lungo possibile, fa bene a te e benissimo a lui! Un bacione!
    Eva di ricominciodanoi.wordpress.com

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    1. Ciao Eva! Ho visto l'invito, ti ringrazio! !!! Devo capire come fare questo account WordPress! Cesare ora ha quasi dieci mesi! Il part time è il mio obiettivo! !!!!

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  7. Ciao Ellie... Torno a trovarti dopo più di tre mesi. Ora leggo tutti i post e sono curiosa di sapere come è andata col lavoro... ma non posso non soffermarmi un momento su questo post perché è così identico a quello che è successo a me. Sono sempre più colpita dalla somiglianza delle nostre vite... Io sono tornata il 16 marzo (Panino aveva solo 5 mesi). Fortunatamente, a differenza tua, l'inserimento al nido è andato alla grande sia per lui ma soprattutto per me che ho potuto prendere grande fiducia nelle educatrici e nella struttura. Il giorno che sono rientrata a lavoro ho avuto la sensazione di tempo sospeso. Nulla era cambiato. Il giorno stesso sono stata coinvolta in una riunione in cui mi hanno caricato di lavoro come se non me ne fosse mai andata. Poi nei giorni successivi ho scoperto che in realtà nel sottobosco dei tagli al personale non c'è rimasto più niente da tagliare perché negli ultimi 6 mesi hanno tolto un sacco di cose. Non c'è più la mensa (3000 persone che escono coi ticket adesso), tolto il parcheggio interno perché serve spazio per....? Non si sa. Tagliati gli straordinari a tutti e benefit vari. Art. 4 e pensionamento anticipato a circa 200 persone. Anche io ho tirato un sospiro di sollievo per il fatto di uscire 2 ore prima ma poi a distanza di un mese mi sono dovuta anche rassegnare al fatto che non ci riesco mai ad uscire prima perché nessuno dei miei colleghi può più fare straordinario e il lavoro si sta accumulando... Insomma... Non è cambiato niente... Ma una cosa fondamentale è cambiata. Ora sono mamma. E quando tutto va male sul lavoro, io penso a che meraviglia ho a casa che mi aspetta e me ne frego. E tiro un sospiro di sollievo perché se questo clima così teso ci fosse stato negli anni di ricerca, forse non mi riprendevo tanto bene

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